Salvini: la riforma del Codice della strada

Salvini: la riforma del Codice della strada

Dall’ergastolo della patente alle multe in base all’Isee: il progetto di Salvini per la riforma del Codice della Strada.

Il viceministro del Ministero dei Trasporti Bignami ha anticipato alcune misure che fanno parte della riforma del Codice della Strada di Matteo Salvini in arrivo entro la prossima primavera. Dalla sottrazione della patente a vita alle multe calibrate sul reddito, le modifiche passano per revisioni più serrate e stringenti e l’educazione stradale sin dalle superiori e revisioni più serrate.

Una vera e propria riforma del codice della strada voluta dal vicepremier e capo del Mit per evitare gli incidenti stradali soprattutto per giovani e neopatentati. Il ministro potrebbe introdurre l’obbligo di assicurazione, casco e targa per rendere identificabili e quindi punibili i proprietari di mezzi. Regole più restrittive anche per i monopattini elettrici.

«Entro la prossima primavera è necessario dotare il Paese di un nuovo codice che ormai è vecchio di 30 anni», ha annunciato il vicepremier Salvini. L’obiettivo è aggiornare il codice rimodernandolo per mettere in sicurezza le strade italiane fin da subito. Il primo obiettivo è quello di revocare a vita la possibilità di guidare per chi “si mette consapevolmente alla guida drogato o ubriaco provocando incidenti, morti e feriti».

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Multe basate sul reddito e strumenti per evitare incidenti

In questi casi non è sufficiente la sospensione della patente soltanto per un paio di anni. Se non a vita, la patente verrà revocata almeno per 10 anni, sottolinea Salvini. Anche la revisione del meccanismo di multe che potrebbe essere proporzionale al reddito. Misura che è già prevista da 100 anni in Finlandia e negli ultimi anni anche in altri paesi europei come Germania, Danimarca, Svezia, Francia, Svizzera, Belgio e Gran Bretagna, ultimo Paese ad aver introdotto il sistema nel 2017.

Un’altra proposta è quella di introdurre «l’etilometro monouso obbligatorio a bordo» per permettere al guidatore di autotestarsi prima di mettersi alla guida «per fermarsi fino a che si è in tempo» ha detto Salvini. Un altro strumento a bordo sarebbe anche il controllo elettronico che impedisca l’accensione se non sono allacciate le cinture di sicurezza, e un impianto che obblighi a non usare il cellulare alla guida.

Infine, l’instaurazione di un’ora di educazione stradale a settimana prima della patente per i giovani delle scuole superiori sulla sicurezza stradale. La formazione però non finirebbe con il conseguimento della patente ma ci saranno sempre corsi di aggiornamento periodici per una formazione costante.