Saman Abbas, a breve il processo senza i genitori

Saman Abbas, a breve il processo senza i genitori

Nei prossimi giorni si terrà l’udienza per il caso della morte di Saman Abbas. Il fidanzato della vittima si costituirà parte civile.

Continuano le indagini sul caso di Saman Abbas, la giovane 18enne pakistana uccisa tra aprile e maggio 2021 per mano della sua famiglia per essersi opposta ad un matrimonio combinato con un suo cugino. Secondo quanto appreso, a breve si terrà un processo senza i genitori della vittima. 

Attualmente il padre della vittima si trova detenuto in Pakistan, mentre della madre non si hanno più tracce da diversi mesi. Il processo avrà inizio nei prossimi giorni, l’11 febbraio. Nella vicenda, il fidanzato della giovane si costituirà parte civile. Sono trascorsi ormai due anni dall’omicidio di Saman, avvenuto a Novellara, dopo che la giovane aveva postato sui social una foto insieme al suo fidanzato scatenando l’ira di suo padre. 

Il suo cadavere è stato ritrovato dopo oltre un anno, abbandonato in un campo poco distante dall’abitazione in cui la vittima viveva con la sua famiglia. Lo scorso novembre gli inquirenti hanno riesumato il corpo di Saman Abbas: a distanza di più di un anno dal suo omicidio, il suo corpo risulta ancora integro. La giovane Saman Abbas è morta all’età di soli 18 anni per mano della sua famiglia, dopo che aveva rifiutato un matrimonio combinato con suo cugino. Al processo per la giovane a Reggio Emilia prenderà parte anche il fidanzato Saqib Ayub. 

Le dichiarazioni dell’avvocato del fidanzato della vittima

Claudio Falleti, l’avvocato del giovane, ha riferito la notizia. “Se mai otterremo dei soldi, li utilizzeremo per aprire una ‘Fondazione Saman’ che possa tutelare le vittime dei matrimoni forzati”. Nonostante si costituisca come parte civile, il ragazzo non sarà però presente in udienza. Il legale ha infatti proseguito spiegando: “Andrò solo io. Lui non vuole trovarsi davanti quei mostri”. 

Nel caso della morte della giovane è implicato anche lo zio, che attualmente si trova detenuto in carcere. Ancora nessuna notizia invece della madre, Nazia Shaheen. L’avvocato continua: “I dieci rinvii d’udienza per la decisione sull’estradizione sono scandalosi. Ho letto parole inaccettabili da parte della difesa di Shabbar che mette in discussione la nostra magistratura”.  

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