Svolta nelle indagini sulla scomparsa della giovane Saman Abbas, morta per mano del padre per una foto con il suo ragazzo.
Saman Abbas è la 18enne uccisa dalla sua famiglia per una foto, in cui veniva ritratta mano nella mano con il suo fidanzato, mentre si baciavano. La giovane è scomparsa la notte del 30 aprile 2021. Il padre della vittima, è stato intercettato mentre parlava con un familiare. Ad incastrarlo le parole: “Ho ucciso mia figlia”.
La svolta nelle indagini
Adesso, alla luce delle indagini, la conversazione è agli atti del processo che inizierà a febbraio. Tutto sarebbe iniziato a causa di uno scatto postato sui social, in cui tiene per mano il fidanzato e lo bacia sulle labbra. Si tratta del caso della diciottenne scomparsa dalla notte del 30 aprile 2021 da Novellara, a Reggio Emilia.
A distanza di un anno dalla sparizione della giovane, sembra arrivata la svolta sul caso. Durante una conversazione telefonica con un parente, il padre della vittima ha ammesso di aver ucciso sua figlia per salvaguardare l’onore della famiglia. Le sue parole durante la conversazione: “Ho ucciso mia figlia. Per me la dignità degli altri non è più importante della mia…”.
I legali che difendono l’uomo, hanno controbattuto asserendo al fatto che si tratti di semplici conversazioni che non provano nulla. Saman aveva 18 anni. Era una giovane di origine pakistana. Il primo maggio era scomparsa, e ad oggi, a distanza di oltre un anno, del suo corpo ancora nessuna traccia.
Di lei si hanno delle immagini in un filmato, girato circa dieci minuti dopo mezzanotte del 30 aprile 2021. Alla luce delle nuove prove, in febbraio si aprirà il processo contro i genitori della ragazza, che risultano essere latitanti. Coinvolti anche lo zio Danish Hasnain e i due cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, che sarebbero stati arrestati all’estero, dove si erano recati per scappare dalle forze dell’ordine. Adesso, dovranno rispondere delle accuse di concorso di sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere.