Lo zio di Saman Abbas ha raccontato al programma ‘Chi l’ha visto?’ la dinamica dell’omicidio della giovane: ecco come sarebbe andata.
Saman Abbas è la giovane 18enne pakistana uccisa tra aprile e maggio 2021 per mano della sua famiglia per essersi opposta ad un matrimonio combinato con un suo cugino. Secondo quanto appreso, nella prima settimana di febbraio si è tenuto un processo senza i genitori della vittima al quale avrebbe presenziato anche il fidanzato.
Attualmente il padre della vittima si trova detenuto in Pakistan, mentre della madre non si hanno più tracce da diversi mesi. Nella vicenda, il fidanzato della giovane si è costituito parte civile. Sono trascorsi ormai due anni dall’omicidio di Saman, avvenuto a Novellara, dopo che la giovane aveva postato sui social una foto insieme al suo fidanzato scatenando l’ira di suo padre.
La versione raccontata a ‘Chi l’ha visto?’
Il suo cadavere è stato ritrovato dopo oltre un anno, abbandonato in un campo poco distante dall’abitazione in cui la vittima viveva con la sua famiglia. Sulla vicenda il quotidiano ‘IlGiornale.it’ ha riferito le dichiarazioni rilasciate a ‘Chi l’ha visto?’ da Danish Hasnain, lo zio di Saman Abbas, che ha avuto un ruolo principale nell’uccisione e sepoltura della nipote.
Lo zio Danish durante l’intervista al programma avrebbe riferito come è stata uccisa la giovane. “Io ho preso Saman – ha detto – l’ho alzata, sono venuto qua. Poi mi ricordo che due o tre minuti dopo stava qui con la testa per terra. Ikram e Noumanoulaq mi hanno detto: stai calmo, l’ha ammazzata Nazia (la mamma di Saman), non Abbas. Ancora non c’è nella nostra cultura che la polizia può prendere una donna, per noi è una vergogna”. L’esecutore materiale del delitto però sarebbe stato Danish, secondo la versione dello zio.
Poi Danish ha raccontato di essersi sentito male durante la sepoltura, e di non aver mai impugnato la pala. Secondo quanto riferito dal legale difensore dell’uomo, avrebbe raccontato quanto accaduto solo dopo l’arresto di Shabbar – il padre di Saman – per paura.