Conclusi gli accertamenti sul corpo di Saman Abbas, la Corte ha concesso il nulla osta per la restituzione della salma.
Dopo due anni e mezzo di accertamenti, è stato restituito il corpo di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa nel 2021 e trovata cadavere lo scorso novembre a Novellara. Adesso la ragazza potrà essere seppellita, per poi celebrare il suo funerale.
Omicidio Saman: il fratello non è sotto accusa
Un caso lungo oltre due anni. Saman Abbas è stata uccisa a Novellara nel 2021 dalla famiglia che non accettava la sua opposizione a un matrimonio combinato. Il suo corpo è stato poi occultato, è ritrovato solo un anno e mezzo dopo
Le indagini hanno portato sotto accusa i familiari della 18enne pakistana, tra cui il padre della ragazzina, Shabbar Abbas (arrestato in Pakistan), la madre Nazia (ancora latitante), lo zio Danish e i due cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ijaz Ikra.
Testimone chiave del processo contro il padre, lo zio e i cugini, è stato il fratello minore di Saman che è riuscito a rivelare tutta la verità solo anni dopo l’omicidio della sorella. Il ragazzo aveva paura del padre che gli aveva detto di “non dire niente”. Il ragazzo, come conferma la Corte d’Assise, non è coinvolto nell’omicidio della 18enne.
Restituita la salma
La Corte di assise di Reggio Emilia ha concesso il nulla osta per la restituzione della salma di Saman Abbas. Conclusi gli accertamenti sul corpo, ora sarà quindi possibile organizzare i funerali della 18enne pakistana.
A comunicarlo è stata data la presidente della Corte, Cristina Beretti, nel corso del processo ai cinque familiari imputati per omicidio: i genitori, lo zio e i due cugini. Escluso dalla vicenda quindi il fratello minore della ragazza, che per i giudici aveva dimostrato la sua buonafede nel corso delle indagini, offrendo un valido supporto alla giustizia italiana.