Saman Abbas, scioccante testimonianza: “Morta faccia a terra…”

Saman Abbas, scioccante testimonianza: “Morta faccia a terra…”

Arrivano dal carcere di Reggio Emilia delle rivelazioni importanti sulla morte di Saman Abbas. A parlare sono due detenuti.

Nuovi scioccanti dettagli sul caso dell’omicidio di Saman Abbas, la 18enne uccisa e sepolta in un campo a Novellara nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021.

Il Quotidiano Nazionale riporta la testimonianza di due detenuti del carcere di Reggio Emilia che hanno raccolto le confidenze di Danish Hasnain, zio della vittima. Parole terribili che spiegherebbero, anche se con qualche contraddizione, cosa sia accaduto realmente e perché.

Morte Saman Abbas, le parole di due detenuti

Saman sarebbe morta con la faccia a terra, mentre i suoi cinque familiari la tenevano ferma a pancia in giù. Il padre fumava, la madre guardava, i cugini la bloccavano, mentre lo zio le avrebbe spezzato il collo con una manovra repentina, per non lasciare tracce di sangue.

Questa la versione dei fatti di un detenuto marocchino che avrebbe parlato direttamente con Danish, lo zio della vittima, dopo esserne diventato amico nella quarta sezione del penitenziario di Reggio Emilia. Ma non solo.

Perché un secondo uomo, sempre del carcere, un tunisino, avrebbe riportato la versione raccontatagli dal marocchino che avrebbe delle differenze. In questo caso Danish avrebbe raccontato che tutti i componenti della famiglia erano presenti al momento del delitto, con Shabbar che assisteva, mentre Danish spezzava il collo alla ragazza che si trovava a faccia in giù. La madre della ragazza sarebbe stata presente al momento dell’omicidio.

Quello che, invece, sembra essere pensiero comune, il movente. Secondo i due carcerati dietro l’omicidio non ci sarebbe stato il fidanzamento osteggiato dalla famiglia, ma una questione soldi. Ben 15 mila euro che il cugino avrebbe offerto al padre per sposarla.

Versioni differenti

Come detto, però, ci sono alcune differenze nei due racconti dei detenuti. In modo particolare le descrizioni differiscono nella parte dell’organizzazione dell’omicidio. Secondo il marocchino la buca in cui è stata sepolta Saman sarebbe stata scavata da tutti e cinque gli imputati, due giorni prima del delitto. Diverso quanto affermato dal tunisino, secondo cui i preparativi risalirebbero a dieci giorni prima.

Da tale testimonianza emergerebbe anche un piano alternativo, poi abbandonato, per disfarsi del corpo della giovane. Infatti, Danish avrebbe raccontato che avevano deciso di fare Saman a pezzi per poi spargerne i resti in fiumi o canali nelle zone di Novellara, Gualtieri e Guastalla, così da renderla irriconoscibile.

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