Qual è stato il ruolo di Arianna Meloni nella mancata nomina di Boccia: le nuove rilevazioni del legale di Sangiuliano.
Il caso della mancata nomina di Maria Rosaria Boccia continua a far discutere e al centro della vicenda, un presunto avvertimento di Arianna Meloni – sorella della premier Giorgia Meloni – all’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Il tema, sollevato in una conversazione registrata da Report a insaputa del legale Silverio Sica, fa emergere nuovi dettagli.
L’avvertimento di Arianna Meloni a Sangiuliano
Secondo il legale Silverio Sica, intervistato da un giornalista di Report, Arianna Meloni avrebbe avvertito Sangiuliano “molto prima” della nomina di Maria Rosaria Boccia, esprimendo perplessità su di lei.
Sembrerebbe infatti che avrebbe “avvertito molto prima Sangiuliano di stare attento a questa persona“. “C’erano delle voci che giravano“, ha affermato il legale. Aggiungendo che il ministro, nonostante gli avvertimenti, era “preso dalla relazione“.
La sorella della premier, tuttavia, si è difesa negando ogni coinvolgimento diretto nella vicenda. “Lei dice davvero che agli italiani interessa questo? Io sono una persona che quello che fa lo fa perché ci crede davvero“, ha dichiarato, respingendo al mittente le accuse di aver bloccato la nomina.
“Questo lo escludo nella maniera più assoluta“, ha ribadito, cercando di smorzare l’attenzione mediatica sul caso.
La mancata nomina di Boccia
Secondo quanto scritto da Dagospia e riportato da Open, l’avvertimento di Arianna Meloni circa la nomina di Maria Rosaria Boccia sarebbe avvenuto il 29 luglio. Ovvero quando la sorella della premier Giorgia Meloni avrebbe espresso perplessità sulla figura dell’imprenditrice di Pompei durante un incontro con Gennaro Sangiuliano.
Tuttavia, il ministro avrebbe deciso di mantenere la sua posizione, forse anche a causa di un presunto “credito“. Quale sarebbe? “Il ministro – spiega il giornale – avrebbe tenuto il punto perché la sorella della premier sarebbe in credito con lo stesso ex ministro dopo la nomina di Fabio Tagliaferri alla presidenza di Ales, società del ministero della Cultura“.