Scandalo Sangiuliano-Boccia: perché i carabinieri si sono presentati al ministero

Scandalo Sangiuliano-Boccia: perché i carabinieri si sono presentati al ministero

Indagini in corso su Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia: la “visita” dei carabinieri al ministero della Cultura.

I carabinieri del Nucleo investigativo di Roma si sono recati questa mattina al ministero della Cultura per acquisire documentazione relativa a due indagini che vedono coinvolti: Gennaro Sangiuliano e l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia.

Ad accoglierli è stato il nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha garantito la piena collaborazione del dicastero.

Gennaro Sangiuliano

Le due indagini in corso su Sangiuliano e Boccia

Le indagini, come riportato da Fanpage.it, riguardano due distinti filoni. La prima indagine si basa su una querela per minacce o violenza a corpo politico dello Stato e lesioni aggravate.

Secondo quanto riportato, Sangiuliano avrebbe subito un’aggressione da parte di Maria Rosaria Boccia, avvenuta nel corso di una lite tra i due nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2024.

L’ex ministro ha dichiarato di essere stato colpito alla fronte, riportando una ferita visibile successivamente in alcune apparizioni pubbliche.

Il secondo filone dell’indagine, gestito dalla Procura di Roma, riguarda l’uso improprio di fondi pubblici e la rivelazione di segreti d’ufficio.

In particolare, l’accusa di peculato riguarda i viaggi che l’ex ministro avrebbe effettuato con l’imprenditrice, utilizzando mezzi di Stato per spostamenti personali.

Sangiuliano ha già negato ogni accusa, affermando che nessun denaro pubblico è stato speso per la donna. Tuttavia, la Corte dei Conti ha aperto un’inchiesta separata per valutare eventuali danni erariali legati a questi viaggi.

Le accuse di rivelazione di segreto d’ufficio

Un altro elemento chiave dell’inchiesta riguarda la presunta rivelazione di informazioni riservate da parte di Sangiuliano a Boccia.

Quest’ultima, non avendo alcun incarico ufficiale di governo, non avrebbe dovuto accedere a determinate informazioni, tra cui quelle legate all’organizzazione del G7 tenutosi a Pompei.

Gli inquirenti stanno esaminando le conversazioni tra l’ex ministro e l’imprenditrice per determinare se vi siano state violazioni in tal senso.