Hacker attaccano il server della Asl dell’Aquila: “A rischio anche i dati sanitari del boss Matteo Messina Denaro”.
La sera del 10 maggio, i pirati informatici hanno pubblicato nel dark web screening i dati sensibili che riguardano bambini malati e trapianti. Entrano facilmente nei server di pronto soccorso, reparti, laboratori d’analisi e di radiologia, a causa dei livelli di sicurezza molto bassi che hanno rappresentato un lasciapassare per gli attacchi hacker.
A colpire duramente la sanità, a partire dallo scorso 3 maggio, sono gli attacchi hacker che hanno preso di mira diverse Asl italiane. Lo scorso anno a pagarne le conseguenze sono state soprattutto le Asl di Torino, Padova, Messina e il Fatebenefratelli Sacco di Milano.
L’attacco hacker sull’Asl dell’Aquila
Due sere fa invece, la vittima dell’ultima infiltrazione informatica è stata l’Asl dell’Aquila, a cui sono stati sottratti dati sensibili stimati in circa 550 gigabyte. Tra i dati presi sotto attacco potrebbero esserci anche quelli del boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro.
A sottolineare questa possibilità, sono stati i consiglieri regionali di M5s, Giorgio Fedele e Pietro Smargiassi, sottolineando però la priorità sul dovuto ripristino di servizi per i 300 mila abitanti della provincia. Tuttavia, le cartelle cliniche del boss sarebbero state archiviate in modalità cartacea, mentre a rischio ci sarebbero analisi del sangue ed esami diagnostici (ad esempio le Tac).
Le investigazioni
La Asl procede senza sosta al ripristino della rete informatica e con i servizi, mentre gli esperti informatici della Polizia postale di Pescara – con sede a Roma – proseguono con le investigazioni. Gli esperti sostengono che i responsabili dell’attacco siano pirati informatici russi.
Essi si sono resi responsabili di interruzione di pubblico servizio, accesso abusivo ad un sistema informatico e danneggiamento dello stesso sistema. Gli investigatori però sono anche alla ricerca di chi, entrando nel “Deep Web” abbia potuto estrapolare e aprire file contenenti dati sanitari per condividerli o visionarli.
La Procura dell’Aquila ha evitato di sequestrare l’intero server della Asl per evitare ulteriori ritardi nel ripristino dell’attività. Ad Avezzano gli investigatori hanno effettuato una copia dei dati di un server non violato, che dovrà essere ancora preso in visione.
La Asl ha comunicato la ripresa delle attività di prenotazione delle prestazioni (Cup), e ha provveduto ad adottare una modalità organizzativa che facilita le richieste registrate, con priorità alle prenotazioni in classe Breve, da erogare entro 10 giorni, e in classe Differibile da erogare entro 60 giorni.