Sanità in Calabria, fumata nera per Agostino Miozzo. Il coordinatore del Cts non ha accettato le condizioni poste dal Governo.
ROMA – Agostino Miozzo non sarà il nuovo commissario alla Sanità in Calabria. Il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico sembrava essere il favorito per il dopo Cotticelli, ma nella mattinata di venerdì 27 novembre la fumata nera.
L’ex numero uno della Protezione Civile aveva messo sul tavolo alcune garanzie per accettare questo incarico. Richieste non accettate dal Governo e la nomina del nuovo commissario si allontana ancora una volta.
Le richieste di Miozzo al Governo
Il Corriere della Sera ha svelato le garanzie che Miozzo ha messo sul tavolo di Palazzo Chigi. In primis il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, attualmente in pensione, aveva chiesto il ritorno in servizio. Un punto necessario per poter svolgere questo servizio. Secco il no da parte del Governo e su questo la trattativa si è arenata.
Da parte di Miozzo anche la richiesta di una squadra di 25 persone e i poteri derogatori propri del commissario. Garanzie che il premier Conte non ha potuto dare e da qui il no dell’ex numero uno della Protezione Civile.
Sanità in Calabria, è arrivato il momento delle scuse
Ad un mese dalle dimissioni di Cotticelli è arrivato il momento di prendersi le responsabilità da parte del Governo. Giochetti politici in piena pandemia che non fanno bene all’Italia e, soprattutto, ad una regione lasciata al proprio destino.
Le parole e la visita del ministro Boccia non bastano. Ora serve una decisione definitiva sul nuovo commissario e, soprattutto, il momento delle scuse ai cittadini calabresi. Una regione che continua ad essere in zona rossa non per i numeri (l’ultimo monitoraggio parlava di uno scenario tra 1-2) ma per la mancanza di un piano anti-Covid. Ed è alto il rischio di una proroga delle misure restrittive. Chiusure destinate a mettere in ginocchio definitivamente l’economia calabrese.
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