Sanità: quali sono i migliori ospedali d’Italia

Sanità: quali sono i migliori ospedali d’Italia

L’agenzia per i servizi sanitari regionali fornisce la classifica degli ospedali d’Italia che hanno le migliori prestazioni.

Secondo la classifica dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), l’Istituto Humanitas di Rozzano (Milano) e l’azienda ospedaliera universitaria delle Marche, ad Ancona, sono i due ospedali che hanno fornito migliori cure ai cittadini. Questi due ospedali sono gli unici ad aver avuto un giudizio positivo e la valutazione più alta in sei aree cliniche.

Il quadro complessivo mostra che nel 2021 sono aumentati i ricoveri rispetti all’anno precedente ma comunque in meno rispetto al 2019. Il dato si basa su 194 indicatori relativi sia all’assistenza ospedaliera che territoriale, come ad esempio come ospedalizzazione evitabile, esiti a lungo termine e accessi impropri in pronto soccorso. Dal rapporto emerge “una tenuta del sistema, specie per la tempestività di accesso”.

Rispetto al 2020 nel 2021 sono aumentati gli interventi per cancro alla mammella. I migliori ospedali in materia per volume di attività sono l’Istituto europeo di oncologia di Milano; il Policlinico universitario Gemelli di Roma; l’Aou Careggi di Firenze; l’Istituto Nazionale Tumori di Milano; l’Ospedale di Bellaria (Bo); l’Iov di Padova; l’Humanitas istituto Clinico Catanese di Misterbianco, l’Istituto in tecnologie avanzate di Reggio Emilia; l’Aou di Pisa e di Modena.

Ospedale

Le migliori strutture

Per quanto riguarda invece l’angioplastica coronarica nei casi di infarto, un rapido accesso è garantito da solo 60 strutture su 148, che raggiungono cioè la soglia del 60% di standard. Tra le 10 strutture che hanno accessi primari garantiti entro 90 minuti, 7 sono al Sud. La prima è l’ “Ospedale del Mare” di Napoli; azienda ospedaliera universitaria Policlinico Tor Vergata di Roma; ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone; polo ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca; ospedale “Maria Vittoria” di Torino: S. Antonio Abate di Erice; ospedale centrale di Bolzano; Aou Mater Domini di Catanzaro; Maria Santissima Addolorata di Eboli; ospedale “Infermi di Rimini”.

Nel 2021 il report evidenzia “un parziale recupero degli interventi” di bypass aorto coronarico rispetto al 2020 ma ancora al di sotto degli standard. Sono poche le strutture che lo fanno tra cui: il Policlinico universitario “Agostino Gemelli” e il Campus Biomedico di Roma; il San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno; l’ospedale “Del Cuore G. Pasquinucci” di Pisa; il presidio ospedaliero SS. Annunziata di Chieti; gli ospedali di Treviso, Vicenza e Legnano; stabilimento “Umberto I – G. M. Lancisi” di Ancona; Hesperia Hospital SRL di Modena; Aou Mater Domini di Catanzaro; Aou Careggi di Firenze; Santa Maria della Misericordia sede di Udine.

Per quanto riguarda le fratture del femore i migliori ospedali in materia sono l’“Umberto I” di Siracusa; ospedale “Sandro Pertini” di Roma; Policlinico Universitario “Campus Biomedico” di Roma; Presidio ospedaliero “S. Giovanni di Dio” di Agrigento; ospedale di San Donà di Piave (Ve), Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi); ospedale “Guzzardi” di Vittoria (Rg); Ao “San Camillo Forlanini” di Roma; stabilimento di Jesi e Istituto Ortopedico “Villa Salus I. Galatioto” di Melilli (Sr).