La ministra del Turismo nega tutto ma emerge la notizia che sarebbe indagata per falso in bilancio della società da lei fondata Visibilia Editore.
Daniela Santanché, neo ministra del Turismo, si dichiara pronta a querelare chiunque parli del fatto che è indagata. La Procura di Milano ha presentato al tribunale fallimentare un’istanza il fallimento di Visibilia Editore. La società è stata fondata da Santanché ma ha dichiarato di aver dismesso tutte le quote dopo essere diventata ministra e nega ogni accusa.
Visibilia Editore “versa in evidente e manifesto stato di insolvenza” secondo la Procura e dichiara la “liquidazione giudiziale” ovvero il fallimento della società. La decisione arriva dopo che l’analisi della Guardia di Finanza che ha portato all’apertura di un fascicolo con ipotesi di bancarotta fraudolenta. La ministra Santanché, tramite il suo legale, nega tutte le accuse dicendo di non essere indagata e che da anni non ricopre più il ruolo di Ad della società.
La ministra Santanché rifiuta ogni accostamento con la società
L’analisi della Gdf riguarda i bilanci tra il 2016 e il 2020 e ha mostrato le costanti perdite portando alla luce evidenti comunicazioni false sul bilancio almeno dal 2017. Ma la ministra Santanché si chiama fuori e promette querele. “È falso che io sia indagata. Querelerò tutti coloro che vicino a Visibilia scrivono Santanchè, visto che io ho venduto tutte le quote.”
Al momento c’è il massimo riservo sui passaggi legali. Le dichiarazioni di fallimento arrivano dall'”evidente stato di insolvenza” in cui riversa la società fondata dalla ministra. Le analisi approfondite della squadra coordinata dal pm Fontana hanno portato anche ad aprire un fascicolo sulla fondatrice nonché ex Ad di Visibilia Editore.