Grazie agli appelli sui social, la donna ha dichiarato di identificarsi con l’aspetto da bambina di Santina Renda.
Ai numerosi appelli lanciati in 33 anni dalla famiglia, si riaccende la speranza di poter ritrovare Santina Renda, l’allora bambina di 6 anni scomparsa da Palermo il 23 marzo 1990. E’ stata una donna del Nord Europa a ritenere di poter essere lei la bambina scomparsa.
La scomparsa di Santina Renda
Era il 23 marzo 1990 quando le sorelline Francesca e Santina Renda giocavano insieme ad altri bambini nel cortile della loro abitazione. Ad un tratto si avvicina una macchina bianca di grossa cilindrata, con a bordo un uomo e una donna.
Grazie a dei giocattoli e a delle caramelle riescono a far avvicinare Santina alla loro auto, e in pochi attimi la bambina viene presa con la forza per farla salire in macchina, portandola via.
La telefonata inaspettata
Solo tre mesi fa Francesca Renda, la sorella della bambina scomparsa 33 anni fa, aveva lanciato l’ennesimo appello dichiarando di voler sapere la verità. Oggi, le speranze sembrano riaccendersi con una telefonata inattesa.
Dall’altro capo del telefono infatti si è presentata una donna dicendo di riconoscersi nella storia della bambina palermitana sparita nel 1990 e di vedere nelle foto di Santina da piccola una certa somiglianza col suo aspetto.
Si tratta di una donna residente in un Paese del Nord Europa, che grazie agli appelli lanciati nei mesi scorsi sui social è venuta a conoscenza della storia, ritenendo di poter essere lei Santina Renda. Alla luce di ciò, la donna ha detto di volersi sottoporre a tutti i test necessari.
“Abbiamo invitato la ragazza a inviarci il materiale biologico e le abbiamo insegnato come raccoglierlo. Lo manderà in questi giorni e nelle prossime settimane arriverà presso un laboratorio di Roma che ci darà il risultato confrontandolo col DNA della mamma di Santina di cui è già in possesso”, ha spiegato l’avvocato della famiglia Renda, Luigi Ferrandino.