Michele Santoro ha annunciato la sua candidatura alle prossime elezioni Europee con la lista “Pace terra dignità”: ecco l’obiettivo.
Lo aveva annunciato solamente alcune settimane fa e adesso Michele Santoro ha confermato che fa sul serio. Il noto volto della tv si candida alle prossime elezioni Europee con la lista “Pace terra dignità“, insieme al giornalista ed ex parlamentare Raniero La Valle e alla scrittrice Benedetta Sabene.
Santoro si candida alle Europee
Michele Santoro ha lanciato ufficialmente la lista “Pace terra dignità” per le Europee insieme a Raniero La Valle e Benedetta Sabene.
L’Ansa ha riportato anche le parole del noto volto televisivo che ha presiato come questo “non è un partito ma un movimento, vettore per portare al centro della campagna elettorale per le europee la parola pace“.
La speranza è quella di fare bene: “Se per caso questa piccola formazione prendesse il 4 o anche il 3 per cento dei voti questo rappresenterebbe un terremoto politico nel Paese”.
Santoro ha anche aggiunto: “La sinistra è in frantumi e di certo non siamo noi la causa. È evidente che il M5S persegue una sua strategia di opposizione e il Pd ne ha una diversa”.
In questo senso la lista appena presentata non sarà in “competizione con loro”. Anzi. L’intento è di portare a votare chi, invece, non andrebbe a farlo.
L’obiettivo della lista “Pace terra dignità”
Benedetta Sabene ha poi spiegato come sia nata la lista e quali siano gli obiettivi: “L’idea della lista nasce dall’appello di Santoro e La Valle dopo due anni di guerra in Ucraina, per colmare un vuoto politico ma anche mediatico. Non c’è traccia di una soluzione diplomatica e il racconto delle guerre, sia in Ucraina, sia in Medio Oriente, è unilaterale. Vogliamo portare questi temi in Europa perchè proprio l’Europa dovrebbe avere un ruolo più centrale”.
E ancora: “C’è un dialogo ancora in corso con altre formazioni politiche”. Anche La Valle ha commentato: “L’intera umanità è al punto di essere perduta”, ma proprio per questo la lista vuole provare a impedirlo: “Forse ci sono ancora delle politiche” affinché “il peggio non accada”.
