L’intervento di Michele Santoro a DiMartedì dopo il Referendum. La verità sul voto, sui voti alla sinistra e la reazione degli italiani.
Non solo il commento di Corrado Augias dopo il Referendum con tanto di necessità esplicitate per il nostro Paese. A dire la sua sull’esito delle votazioni dell’8 e del 9 giugno ci ha pensato anche Michele Santoro, intervenuto in tv nella trasmissione di La7 ‘DiMarted’, con Giovanni Floris. Il focus di Santoro è stato soprattutto sui quesiti e su come la sinistra abbia reagito al mancato quorum.

Santoro e il Referendum: la premessa
Intervenuto a DiMartedì su La7, Michele Santoro ha detto la sua su come sia andato il Referendum del weekend appena trascorso. Nello specifico il giornalista e volto tv ha tenuto a sottolineare alcuni aspetti legati a come sia stata affrontata la votazione da ambe due le parti politiche, destra e sinistra. “Chi non combatte dovrebbe avere il buon gusto di non dire che ha vinto”, ha detto. “Lasciamo perdere La RIssa non più La Russa che è quasi un personaggio folcloristico. Ma anche il Presidente del Consiglio che non ha ritirato la scheda. Se voleva combattere combatteva e vediamo se vinceva. Vabbè, è un suo diritto. Lei ha fatto quello che ha ritenuto di fare […]”.
La verità sulla sinistra e gli italiani
Nel suo discorso, poi, Santoro ha analizzato anche la reazione della sinistra: “La sinistra non è che può andare lì e dire: ‘ho preso 14 milioni di voti’. Ma che avete preso? 14 milioni di che? Cioè non è che loro possono trasferire sul piano politico un voto che è stato un voto diverso che si è sviluppato su quei quesiti che la gran parte degli italiani non hanno proprio capito”, ha spiegato il giornalista.
“A parte quello sulla cittadinanza… quello sarebbe stato un tema da portare anche nelle piazze, dovunque. Ma la verità è che questi politici che hanno proposto il Referendum… a parte il sindacato cioè Landini che una sua rete sociale ce l’ha (la CGIL ndr) … però l’ha mobilitata come se dovesse fare uno sciopero”, ha aggiunto ancora.
Santoro ha poi terminato: “Ma questa invece è una grande battaglia politica e sociale che si doveva proporre al Paese. Questi leader non hanno fatto niente perché se loro non vanno in televisione praticamente la loro azione politica non esiste. La loro azione politica è quella dei telegiornali”.