Il commento diretto e forte di Michele Santoro in televisione in merito alla situazione che si sta vivendo nei colloqui di pace per l’Ucraina.
Il clima di incertezza che si sta vivendo in merito alle trattative per l’accordo di pace in Ucraina è stato oggetto delle attenzioni di Michele Santoro che nelle scorse ore è intervenuto nella trasmissione di Giovanni Floris su La7, ‘DiMartedì’, per dire la sua. Secondo il giornalista e volto tv, la posizione del presidente Zelensky è di assoluta debolezza in questo momento a causa delle tante situazioni che si sono andate a creare, ultima quella legata al caso corruzione.

Michele Santoro e la situazione Ucraina-Zelensky
Gli ultimi colloqui tra Zelensky e i vari leader, anche europei, per arrivare a raggiungere un accordo per il piano di pace per l’Ucraina sono stati oggetto dell’analisi da parte di Michele Santoro. L’uomo, intervenuto a ‘DiMartedì’ su La7, ha spiegato come il presidente ucraino non stia affrontando un momento facile per via di diverse situazioni che si sono create attorno a lui.
“L’uomo che aveva in mano la politica Ucraina è stato coinvolto in uno scandalo enorme, quello dei 100 milioni di euro portati via per infilarsi nelle tasche del cerchio magico scappato tutto all’estero”, ha detto Santoro facendo riferimento al caso corruzione scoppiato tra figure politiche ucraine. “Tra questi due ministri e il socio di Zelensky. Come è possibile che questo non coinvolga il presidente ucraino? Lo scandalo è scoppiato per lasciarlo solo”.
“Un morto che cammina”: il commento su Zelensky
Santoro ha quindi proseguito la sua analisi parlando anche del faccia a faccia che Zelensky ha avuto con la Premier italiana Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. In questo senso, il leader ucraino ha spiegato di “fidarsi” della Presidente del Consiglio che, come sappiamo, è piuttosto vicina a Trump e agli USA. Questa fiducia, però, secondo Santoro sarebbe dettata da una questione molto semplice. “Zelensky è un morto che cammina, ormai deve fidarsi di chiunque“, ha detto il giornalista in modo diretto e forte verso il presidente ucraino.