Tesla, sanzione di 40 milioni; Musk dovrà lasciare la presidenza
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Direttore: Alessandro Plateroti

Tesla, sanzione di 40 milioni; Musk dovrà lasciare la presidenza per tre anni

Tesla

Sanzione Tesla da dividere con l’attuale numero uno dell’azienda che potrà continuare a ricoprire il ruolo di amministratore delegato.

La Tesla Motors e la SEC (l’organo di vigilanza della Borsa negli Stati Uniti) hanno trovato un accordo in merito all’azione legale per frode intrapresa da quest’ultima nei confronti del marchio automobilistico californiano. L’azienda è riuscita a patteggiare una multa da 20 milioni di dollari; un’altra sanzione, della stessa entità, è stata comminata a carico del solo Elon Musk.

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Musk dovrà lasciare la presidenza

L’attuale numero uno della Tesla è il principale destinatario del provvedimento disciplinare: Musk, oltre a pagare la multa, sarà costretto a lasciare la presidenza entro 45 giorni; non potrà ricoprire la posizione per i prossimi tre anni ma potrà conservare il ruolo da amministratore delegato. Dal momento che l’indagine ai danni della Tesla è partita da un suo ‘tweet’ – che paventava un’uscita dalla Borsa, ipotesi poi accantonata già a fine agosto – Elon Musk dovrà rispettare direttive ben precise in merito alla comunicazione via Twitter.

Il motivo è semplice: era stato proprio un ‘tweet’ (risalente al 7 agosto) scritto da Musk ad attirare l’attenzione sul possibile delisting dell’azienda a 420 dollari per azione. Molti avevano pensato si trattasse semplicemente di uno scherzo. Ad alimentare questa ipotesi c’è il fatto che il numero, di per sé, tra i cultori della marijuana – quella che lo stesso Musk ha fumato durante un’intervista rilasciata il 7 settembre – indica il fumare.

Sanzione Tesla
Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/tedconference/8514592946

Tesla multata: la tesi della SEC

L’organo di vigilanza americano ha, evidentemente, accolto questo genere di interpretazione. Nello specifico, la SEC ha agito legalmente contro Musk e il suo ‘tweet’ considerandole dichiarazioni false ed ingannevoli. Non a caso, il titolo Tesla in Borsa ha reagito in maniera piuttosto sensibile nei giorni immediatamente successivi, perdendo diversi punti percentuali.

In sostanza, la SEC, al netto delle reali intenzioni di Musk (poi tornato sui propri passi dopo aver consultato gli investitori e i consiglieri di amministrazione), punisce il numero uno della Tesla per aver fatto credere di essere effettivamente in grado di ritirare il titolo dell’azienda dai listini borsistici – un’operazione la cui portata si sarebbe aggirata sui 5 o 6 miliardi di dollari – ovvero di essere in possesso delle coperture economiche necessarie e di essere pronto ad effettuare il destiling Tesla una volta ottenuto l’assenso degli azionisti (alcuni dei quali avrebbero anche accettato di restare dopo l’uscita dalla Borsa, secondo quanto riferito dallo stesso Musk in una nota stampa del 24 agosto).

Pubblicamente, il numero uno del marchio californiano aveva definito eccessiva ed ingiustificata l’azione legale intrapresa dalla SEC nei suoi confronti. Fonti di settore, però, già paventavano l’esistenza di una trattativa tra le parti, saltata per colpa dello stesso Musk; ora spetterà ad un tribunale ratificare l’accordo raggiunto.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/thelastminute/3857218951

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/tedconference/8514592946

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ultimo aggiornamento: 2 Ottobre 2018 9:26

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