Sarkozy torna sulle dimissioni di Berlusconi nel 2011: “Crudele, ma necessario”

Sarkozy torna sulle dimissioni di Berlusconi nel 2011: “Crudele, ma necessario”

L’ex presidente francese ha pubblicato un nuovo libro, “Les temps des combats”, in cui ha anche raccontato il suo rapporto col Cavaliere.

Da una parte il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel, dall’altra Silvio Berlusconi ed il presidente greco Giorgios Papandreu: questi i carnefici e le vittime politiche europee della crisi finanziaria che si è abbattuta sul mondo nel 2011, anno in cui il Cavaliere fu costretto a rassegnare le proprie dimissioni come capo del Governo.

L’ex presidente francese Sarkozy, che si era detto rattristato dalla morte del creatore di Mediaset, ha pubblicato un nuovo libro, “Les temps des combats“, in cui ha raccontato dei suoi anni passati all’Eliseo. Fra le pagine scritte dal compagno di Carla Bruni, vi sono alcuni estratti dedicati a Silvio Berlusconi ed uno racconta delle sue dimissioni. Sarkozy definisce il Cavaliere di allora in questo modo: “l’imprenditore brillante, l’uomo politico dall’energia indomabile, non era più che un lontano ricordo. Il triste episodio del ‘Bunga-Bunga’ aveva annunciato una fine poco gloriosa“.

Nicolas Sarkozy

“Berlusconi stava delirando”

Poco prima del G20 di Cannes, Sarkozy e la Merkel preserò da parte Berlusconi per riuscire a capire come sistemare i conti dell’Italia, vicina a fare la fine della Grecia. La situazione era quella di un debito pubblico con un tasso di interesse fissato a 6,4%: un valore allucinante.

Decidemmo di convocare Berlusconi – racconta Sarkozy – per convincerlo a prendere ulteriori misure per provare a calmare la tempesta in atto“. Il Cavaliere, però, “cominciò a spiegare che non avevamo capito che non c’erano rischi sui mercati internazionali, perché il debito pubblico italiano era nelle mani degli italiani. Voleva creare altro debito da mettere sulle spalle solo dei suoi compatrioti. Tutto ciò era abbastanza delirante“.

“Il problema dell’Italia era lui”

Ci fu tra di noi un momento di grande tensione – prosegue l’ex presidente francese -, quando ho dovuto spiegargli che il problema dell’Italia era lui! Angela e io eravamo convinti che era diventato il premio per il rischio che il Paese doveva pagare ai sottoscrittori dei titoli del Tesoro. Pensavamo sinceramente che la situazione sarebbe stata meno drammatica senza di lui e il suo atteggiamento patetico“.

L’ora era grave – conclude Sarkozy -. Abbiamo dovuto sacrificare Papandreu e Berlusconi per tentare di contenere lo tsunami. È stato crudele, ma necessario“.