Il dibattito sulla libertà di espressione si accende con le rivelazioni di Saviano a “Che Tempo Che Fa”. L’attacco al governo Meloni.
Roberto Saviano, ospite di “Che Tempo Che Fa” il 21 aprile, ha lanciato pesanti accuse al governo, sostenendo che le sue apparizioni televisive relative al lancio del suo ultimo libro sono state ostacolate. Saviano afferma: “Il governo decide di bloccarmi. Le ospitate in tv per il mio libro sono state fermate totalmente“. Queste parole sollevano dubbi: si tratta di una reale censura o piuttosto di un’accorta mossa per accrescere l’interesse mediatico. Riguardo attorno alla sua figura e alle sue pubblicazioni?
La questione economica nel caso Scurati e il blocco di Saviano
Il dibattito si infiamma ulteriormente quando si tocca il tema economico. La discussione sull’opportunità di pagare figure come Scurati e Saviano per i loro interventi critici verso il governo porta a riflessioni sul possibile uso di queste questioni come strumento di delegittimazione. Saviano critica questa tattica: “Per anni sono stato accusato di guadagnare parlando di Gomorra, il messaggio che vogliono far passare è ‘non li ascoltate, lo fanno per soldi’”. Tuttavia, è ragionevole chiedersi se queste accuse non nascondano una verità scomoda sulla commistione tra finanza e attivismo.
Fabio Fazio e la sua visione di un servizio pubblico equo
Fabio Fazio, anch’egli al centro delle critiche per le sue presunte incompatibilità con alcuni dirigenti Rai, difende l’importanza di un servizio pubblico imparziale e rappresentativo: “Nonostante io e Luciana siamo stati ritenuti incompatibili, facciamo il tifo per la Rai, è anche mia, è di tutti“. La sua difesa appassionata della Rai. Potrebbe però essere vista anche come un tentativo di mantenere il status quo in un panorama mediatico in rapido cambiamento. Dove spesso prevale il sensazionalismo su una reale sostanza informativa.
Le recenti apparizioni televisive di Roberto Saviano suscitano interrogativi tanto sulla libertà di espressione in Italia. Quanto sulla veridicità e sulle intenzioni delle sue stesse denunce.
