Subito dopo l’annuncio della sua estromissione dalla Rai, Saviano parte all’attacco accusando la scelta legata alla politica.
Roberto Saviano è stato escluso dalla Rai, anche se l’ad Roberto Sergio ha assicurato che si tratta di una “scelta aziendale, non politica”. Peccato che per lo scrittore “è evidente da che parte stia il governo”: la notizia, infatti, giunge proprio dopo l’ennesimo scontro con il ministro Matteo Salvini, definito da lui “ministro della malavita“.
L’annuncio di Roberto Sergio
Rilasciando le sue dichiarazioni a Il Messaggero, Roberto Sergio ha dichiarato: “Saviano non è in palinsesto”. Così l’ad della Rai ha annunciato l’annullamento della trasmissione Insider, faccia a faccia col crimine, prevista per l’autunno di Rai3.
Tuttavia, “la scelta è aziendale, non politica”, spiega Sergio. Peccato che la decisione sia arrivata in stretta concomitanza con le polemiche che hanno fatto seguito all’ennesimo scontro del giornalista Saviano con il ministro Matteo Salvini, che questa volta ha definito “ministro della malavita”.
Saviano: “E’ solo un pretesto”
Dopo la decisione della Rai, lo scrittore parte all’attacco per ribadire come vengono prese le decisioni dal management della televisione pubblica. “Stanno chiudendo un programma e nello stesso giorno attaccano don Ciotti: è evidente da che parte stia il governo“, commenta Roberto Saviano con La Stampa.
“Era già stato tutto presentato il 7 luglio con un mio video e c’era già il processo a cui Salvini mi ha costretto per averlo chiamato “ministro della Malavita”, con un’espressione di Gaetano Salvemini”, aggiunge. “Quindi è solo un pretesto evocare il Codice etico per giustificare la decisione dell’azienda”.
“‘Insider’ non è una trasmissione come quella di Filippo Facci”, spiega facendo riferimento al polemista escluso dalla Rai dopo alcune dichiarazioni sessiste sul caso di Leonardo Apache La Russa. “Non c’entra niente, nel mio caso stiamo parlando di quattro puntate già registrate”.