Il governo di Boris Johnson vacilla ancora. I ministri dell’Economia e della Salute si dimettono.
Dopo il partygate è stato solo un lento crollo di Boris Johnson e il suo governo. Un nuovo scandalo mina la stabilità a Downing Street seguita dalla dimissione di due ministri. Rishi Sunak, ministro dell’Economia e delle Finanze e Sajid Javid, ministro della Salute, si sono dimessi insieme ad altri parlamentari che hanno deciso di abbandonare il governo di Johnson. Ormai il Prime Minister non ha amici né tra gli alleati né all’opposizione che chiedono a gran voce le sue dimissioni.
La leadership di Boris Johnson è in grave difficoltà come ha mostrato il voto di fiducia del partito conservatore conquistata in calcio d’angolo. Ad indebolire sempre più Johnson sono stati gli scandali all’interno del partito e che hanno coinvolto lo stesso primo ministro che l’hanno travolto in questi ultimi mesi. Il partygate è il caso emblematico a cui sono seguiti altri, da ultimo quello che vede protagonista il deputato Pincher accusato di molestie sessuali da due uomini.
Il definitivo crollo del Prime Minister
Secondo ultime rivelazioni, Boris Johnson ne era al corrente ma decise di nominarlo ugualmente. Il Primo ministro ha ammesso di essere a conoscenza dei fatti e ha chiesto scusa pubblicamente dichiarando di aver commesso un grave errore. Ma le scuse non sono bastate a sollevarlo dalle critiche sia dai conservatori che da parte dell’opposizione. Tanto che i due ministri Javid e Sunak hanno deciso di dimettersi dal loro ruolo.
I ministri hanno poi scritto su Twitter di essere delusi dal governo e accusano Johnson di non agire nell’interesse nazionale. Sunak ha detto di sentirsi troppo diverso dal Primi minister perché ci sono “standard di comportamento” che vanno rispettati. Inoltre, dice nella lettera che bisogna saper “dire la verità all’opinione pubblica”. In questo periodo difficile tra inflazione e guerra, il popolo “ha il diritto di aspettarsi una leadership di governo competente e seria” in vista di “sfide immense”. L’ex ministro Javid ha invece dichiarato di non avere “più fiducia” in Johnson e di “non poter più servire” un governo guidato da lui.
Johnson intanto ha dovuto ammettere di aver coperto per anni il chief wip Pincher e ha chiesto pubblicamente “scusa”, ha giurato che non ci può essere spazio nel governo per alcun “predatore sessuale”, ha definito “un errore” il mancato allontanamento di Pincher. Questo episodio segna il definitivo crollo di Johnson che può risolvere solo con le dimissioni volontarie.