Scandalo Delmastro: tra tribunali e polemiche, spunta un possibile nuovo processo

Scandalo Delmastro: tra tribunali e polemiche, spunta un possibile nuovo processo

Andrea Delmastro, Sottosegretario alla Giustizia, affronta possibile nuovo processo: i dettagli su querele, foibe e polemiche politiche.

Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, si trova nuovamente al centro di un’accesa controversia legale. Dopo essere stato coinvolto in precedenti vicende giudiziarie, quali il caso Cospito e il coinvolgimento nel caso Pozzolo, Delmastro affronta ora un ulteriore ostacolo. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, emerge la possibilità di un nuovo processo per il politico di Fratelli d’Italia.

Andrea Delmastro

Le parole al centro della polemica

La questione ruota attorno a una querela presentata dal procuratore della Corte dei Conti del Piemonte, Quirino Lorelli, in seguito a dichiarazioni rilasciate da Delmastro. Il Tribunale di Biella ha chiesto alla Camera dei Deputati di esprimersi sulla questione dell’insindacabilità delle opinioni espresse dal sottosegretario, un principio che potrebbe offrirgli una sorta di “scudo parlamentare“. In passato, il gip di Biella aveva concesso a Delmastro tale protezione, decisione poi contestata dalla Cassazione che ha definito l’archiviazione “al di fuori dei casi consentiti“.

Al centro del dibattito ci sono le parole pronunciate da Delmastro nel 2021, in merito alla decisione della regione Piemonte di acquistare libri di storia sul tema delle foibe e la figura di Norma Cossetto per le scuole. Il sottosegretario aveva espresso critiche severe nei confronti del procuratore Lorelli, che aveva avviato un’istruttoria sulla questione. Delmastro lo aveva definitotorquemada del pensiero unico” e “Caro Capitan Fracassa“, accompagnando le sue parole con la minaccia di un controllo sull’operato del magistrato da parte della Presidenza del Consiglio.

La giunta per le autorizzazioni alla prova

Il momento più controverso è stato quando Delmastro ha mostrato la foto di Lorelli, affermando: “Un volto così non si dimentica“, seguito da un inequivocabile “Ti staremo con il fiato sul collo. Non ti molleremo mai“. Queste dichiarazioni hanno scatenato un vespaio di polemiche e sollevato dubbi sulla loro legalità, portando così alla querela da parte di Lorelli.

Il compito di valutare la richiesta di insindacabilità delle opinioni espresse da Delmastro ora ricade sulla Giunta per le autorizzazioni della Camera. La decisione di questo organo avrà un impatto significativo non solo sul futuro politico e legale del sottosegretario, ma anche sul delicato equilibrio tra libertà di espressione dei parlamentari e responsabilità giuridica delle loro dichiarazioni.

L’esito di questa vicenda potrebbe rappresentare un precedente importante nella giurisprudenza italiana, con potenziali ripercussioni sul modo in cui i politici esprimono le loro opinioni pubblicamente, specialmente in riferimento a temi storici e culturalmente sensibili come quello delle foibe.