Scandalo in cucina, multato lo chef Antonio Cannavacciuolo: cosa è successo

Scandalo in cucina, multato lo chef Antonio Cannavacciuolo: cosa è successo

Antonio Cannavacciuolo, dalla cucina al tribunale: multa per il celebre chef di “Cucine da incubo”.

Il noto chef stellato, Antonio Cannavacciuolo, celebre volto televisivo del programma “Cucine da incubo”, si è trovato al centro di un’insolita vicenda legale. Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, Cannavacciuolo è stato multato dal giudice del tribunale di Ravenna per non essersi presentato a testimoniare in un’udienza, come richiesto. La multa ammonta a 300 euro, una cifra non problematica per lo chef, ma simbolicamente significativa in quanto egli stesso è parte lesa nella causa.

Antonio Cannavacciuolo aveva trascinato in tribunale i gestori di un ristorante di Ravenna, apparsi in una puntata di “Cucine da incubo”, accusandoli di aver utilizzato il suo nome e il suo volto per promuovere la riapertura del loro locale senza autorizzazione. Questo atto, secondo lo chef, costituisce un reato di concorso in contraffazione o uso indebito di opere dell’ingegno o di prodotti industriali.

Cannavacciuolo Antonino

Cannavacciuolo: la decisione del giudice

Lo chef Cannavacciuolo ha giustificato la sua assenza in tribunale citando impegni lavorativi pressanti. In particolare, proprio le riprese di una puntata di “Cucine da incubo” a Matera, lontano centinaia di chilometri da Ravenna.

Tuttavia, il giudice ha rigettato questa giustificazione, non considerandola un legittimo impedimento, e di conseguenza ha imposto la sanzione pecuniaria, oltre a riconvocare il noto chef per la prossima udienza fissata a metà novembre.

Le posizioni contrapposte e il futuro della contesa

Da una parte, vi è lo chef Antonio Cannavacciuolo, che sostiene di essere stato vittima di un uso non autorizzato della sua immagine e reputazione per fini commerciali.

Dall’altra, i gestori del ristorante che sostengono di aver semplicemente utilizzato il menù ideato dal noto chef, negando qualsiasi violazione di accordi preesistenti. Tuttavia, secondo quanto affermato da Cannavacciuolo, il loro utilizzo di una sua gigantografia accanto al nome del ristorante sarebbe avvenuto senza il suo consenso.