Scandalo misoginia Royal Navy: espulsi sei militari

Scandalo misoginia Royal Navy: espulsi sei militari

Un’inchiesta interna alla Royal Navy rivela episodi di misoginia e bullismo ai danni di sommergibiliste. Sei militari espulsi.

La Royal Navy è nuovamente al centro delle cronache per un grave scandalo che coinvolge i suoi sommergibilisti. Un’inchiesta interna ha rivelato episodi di misoginia e bullismo nei confronti delle donne che servono a bordo dei sottomarini, tra le ultime unità della marina britannica ad aprirsi alla partecipazione femminile.

Il rapporto, pubblicato recentemente, ha portato all’espulsione di sei membri del personale militare e alla degradazione di altri quattro, sollevando forti critiche sul trattamento riservato alle sommergibiliste. Come riportato da leggo.it

Secondo quanto riportato, i comportamenti scorretti non hanno coinvolto l’intero Reparto Sottomarini, ma si sono verificati in diversi livelli della gerarchia militare. Sebbene non siano emersi casi provati di aggressione sessuale violenta, l’inchiesta ha certificato una cultura di prevaricazione e discriminazione che ha profondamente colpito le donne impiegate in questo settore strategico della marina.

soldati

Royal Navy: le indagini interne e il rapporto finale

L’inchiesta, avviata nell’ottobre 2022 e durata circa due anni, si è concentrata su episodi di maltrattamento e molestie avvenuti nell’ultimo decennio. Le accuse riguardavano prevalentemente atteggiamenti di bullismo e discriminazione di genere, con testimonianze di donne sommergibiliste che hanno subito umiliazioni e trattamenti inaccettabili da parte dei colleghi maschi.

Al termine delle indagini, sono stati aperti ben 28 procedimenti disciplinari o amministrativi. Sei militari, tra cui marinai e sottufficiali, sono stati espulsi, mentre quattro sono stati degradati. Nonostante la gravità dei fatti emersi, il rapporto non ha rivelato prove di aggressioni sessuali violente, ma ha comunque messo in luce una cultura interna pervasiva di sessismo e mancanza di rispetto.

Le scuse ufficiali e le riforme promesse

L’ammiraglio Ben Key, capo di stato maggiore della Royal Navy, ha pubblicamente espresso rammarico per quanto accaduto. In una nota ufficiale, ha dichiarato di essere “davvero dispiaciuto” e ha definito le azioni commesse “intollerabili”. Key ha promesso di attuare tutte le raccomandazioni contenute nel rapporto, inclusa la nomina di un responsabile per promuovere una nuova cultura più inclusiva all’interno del corpo dei sommergibilisti. Come riportato da leggo.it

Tra le misure previste vi sono modifiche ai protocolli di addestramento e l’implementazione di strumenti più efficaci per tutelare le donne in servizio, garantendo loro un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso. Il caso ha sollevato un dibattito sulla necessità di un cambiamento profondo all’interno delle forze armate britanniche, che dovranno affrontare il tema delle disuguaglianze di genere con maggiore determinazione.