Scandalo nel test di medicina 2024: “Punteggi anomali”, cosa succede

Scandalo nel test di medicina 2024: “Punteggi anomali”, cosa succede

Polemica sui test di medicina 2024: boom di punteggi massimi e anomalie nei risultati. Ecco gli atenei sotto accusa.

La pubblicazione della graduatoria dei test di medicina 2024 ha scatenato forti polemiche, in particolare a causa dell’aumento imprevisto dei punteggi minimi necessari per accedere alle facoltà italiane.

Il punteggio minimo si è attestato a 78.6, superando le previsioni che indicavano una soglia di sicurezza tra i 70 e i 75 punti.

Inoltre, gli studenti e le associazioni denunciano infatti un “boom di 90” che solleva sospetti. Ecco gli atenei sotto accusa.

Test di medicina 2024: le anomalie nei punteggi

Uno degli aspetti più controversi della graduatoria di quest’anno, come riportato da Fanpage.it, è il numero sorprendentemente alto di candidati che hanno ottenuto il punteggio massimo di 90.

In particolare, la Federico II di Napoli, l’Università di Palermo e quella di Padova sono state indicate come le sedi dove si sono registrati il maggior numero di punteggi pieni.

Secondo il Comitato per il Diritto allo Studio Medicina: “Ben 105 candidati su poco più di 3mila alla Federico II hanno ottenuto 90 punti, il che corrisponde al 3,4%, mentre a Torino solo 32 su oltre 1900 candidati, ovvero l’1,7%“.

Questa disparità ha fatto alzare le sopracciglia, con molti che considerano tali numeri come “un’anomalia che ci penalizza tutti“.

I dubbi sulla trasparenza e i controlli

Il Comitato per il Diritto allo Studio Medicina ha sollevato anche preoccupazioni riguardo ai controlli durante lo svolgimento delle prove.

Abbiamo già denunciato in passato la mancanza di controlli adeguati, come metaldetector e aule schermate, dichiarano dal comitato.

Le preoccupazioni riguardano possibili casi di studenti che avrebbero potuto beneficiare di vantaggi indebiti durante i test.

Inoltre, TestBusters, una piattaforma specializzata nella preparazione ai test di ammissione, ha evidenziato un’altra discrepanza.

Nelle sessioni di maggio e luglio i candidati che hanno ottenuto 90 punti erano rispettivamente 889 e 579, per un totale di 1468.

Com’è possibile, dunque, che nella graduatoria finale ci siano 1500 punteggi massimi, con una differenza di 32 unità. Anche questa discrepanza ha alimentato dubbi sulla regolarità del processo di valutazione.