Scarcerato Gaetano Rampello, il poliziotto che uccise il figlio

Scarcerato Gaetano Rampello, il poliziotto che uccise il figlio

La difesa dell’ex poliziotto Rampello ha fatto leva sulle attenuanti della provocazione che hanno portato all’omicidio del figlio.

A seguito anche del suo atteggiamento collaborativo, è stato scarcerato Gaetano Rampello, l’ex poliziotto di 58 anni in servizio al reparto mobile della Questura di Catania, condannato a 21 anni di reclusione per l’omicidio del figlio 24enne, Vincenzo. La Corte di Assise di Agrigento ha deciso di sostituire il carcere ai domiciliari con braccialetto elettronico.

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L’omicidio

Il 59enne aveva confessato di aver ucciso suo figlio Vincenzo con 14 colpi di pistola, dopo l’ennesima aggressione. Per anni il giovane 24enne, che soffriva di problemi psichici, aveva picchiato suo padre estorcendogli soldi. Il ragazzo viveva insieme a uno zio in un clima teso, a seguito del divorzio dei suoi genitori.

L’accaduto risale al 1° febbraio, in piazza Progresso, a Raffadali, dove il poliziotto aveva appuntamento con il figlio che avrebbe preteso 30 euro. Anche in quel caso il ragazzo aveva malmenato il padre costringendolo a dargli altro denaro. “Dopo l’ennesima aggressione ho avuto un corto circuito e gli ho sparato alle spalle”, dichiarato l’uomo si è poi consegnato volontariamente ai carabinieri.

La condanna

Il pm aveva chiesto la condanna a 24 anni sostenendo la premeditazione del gesto. Durante l’arringa difensiva però, il legale di Gaetano, Daniela Posante, è riuscita a far cambiare idea al giudice concentrando l’attenzione sulle attenuanti legate alla provocazione.

“Non è andato in caserma a prendere l’arma, è andato semplicemente in bagno. Per quale motivo avrebbe dovuto portare con sé da Catania uno zaino con gli indumenti personali se avesse progettato l’omicidio?”, dice Posante.

Dopo la richiesta della difesa dell’ex poliziotto, quindi, la Corte ha escluso le aggravanti della premeditazione e riconosciute le attenuanti generiche che hanno portato l’uomo al folle gesto, la Corte ha consentito il contenimento della pena. L’ex poliziotto è stato posto ai domiciliari con braccialetto elettronico.

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