Wolfgang Rieke era da poco in carcere in Germania per l’incidente che ha tolto la vita al campione di ciclismo.
La vita del campione di ciclismo Davide Rebellin era finita il 30 novembre scorso a Montebello Vicentino per colpa di Wolfgang Rieke, un camionista tedesco di 62 anni che lo ha travolto con il suo mezzo. L’uomo, appena tre giorni fa era stato arrestato su mandato europeo per le sue responsabilità nell’incidente ma ora è stato scarcerato. A prendere questa decisione è stato un giudice tedesco che ha permesso a Rieke di uscire dalla prigione di Munster ieri pomeriggio: l’autista ha un obbligo di firma settimanale. Il processo contro il camionista, però, potrebbe continuare in Italia una volta ottenuta l’estradizione. Rieke, inoltre, ha due precedenti con la giustizia dello Stivale: nel 2001 patteggiò col tribunale di Foggia per la fuga dal luogo di un incidente e nel 2004 gli fu ritirata la patente a Chieti per guida in stato di ebbrezza.
La famiglia vuole giustizia
Il decesso di Davide Rebellin è stato un colpo al cuore per tutti gli appassionati di ciclismo. L’atleta aveva appena concluso la sua carriera professionistica quando fu travolto dal tir guidato dall’autista tedesco lungo la Regionale 11. Rieke aveva poi proseguito la sua corsa senza prestare soccorso. Secondo il gip di Vicenza, la morte di Rebellin “è da imputare esclusivamente ad una pluralità di norme comportamentali da parte di Rieke nella conduzione dell’autoarticolato nei momenti antecendenti all’impatto con il ciclista“.
La famiglia del ciclista vuole giustizia. Il fratello Carlo, dopo la notizia dell’arresto dell’autista tedesco aveva commentato: “Finalmente abbiamo la certezza di quello che è accaduto e di poter rendere giustizia a Davide“.