Il gip di Milano Maria Vicidomini ha deciso la scarcerazione di Saidou Momodou Diallo, il guineano che lunedì ha aggredito un poliziotto. La sentenza ha suscitato reazioni sconcertate da Destra a Sinistra.
MILANO – Non voleva uccidere ma “solo” divincolarsi dalla presa degli agenti. Con questa motivazione di fondo, nelle sei pagine del provvedimento, il giudice delle indagini preliminari di Milano, Maria Vicidomini, ha deciso la scarcerazione di Saidou Momodou Diallo. Il 31enne originario della Guinea, lunedì scorso, era stato fermato dagli agenti di Polizia presenti alla stazione centrale del capoluogo meneghino mentre, armato di coltello, stava per salire su un autobus turistico.
L’aggressione all’agente
Alla vista della volante della Polizia giunta sul luogo, Diallo ha aggredito l’agente sceso dall’auto per accertarsi della situazione: fortunatamente, il poliziotto indossava il giubbotto antiproiettile che ha fatto sì che il fendente dell’africano non risultasse mortale. L’aggressore è stato poi fermato e arrestato mentre l’agente è stato ricoverato al “Fatebenefratelli” per medicare la ferita. Diallo aveva un ordine di espulsione per precedenti lesioni e minacce. Quando è stato portato in Questura, ha urlato “Voglio morire per Allah!“. In ogni caso, non sono stati riscontrati indizi circa una radicalizzazione del soggetto tali da condurre a ipotizzare un tentativo di compiere un atto terroristico.
Il giudice decide la scarcerazione
La sentenza emessa poche ore fa dal gip di Milano ha lasciato molte perplessità: secondo la Vicidomini, Diallo ha sferrato il colpo alla schiena in una zona lontana da organi vitali nel tentativo di divincolarsi dalla presa dell’agente, senza alcuna intenzione di uccidere. Immediate le reazioni del mondo politico: da Destra a Sinistra, in molti hanno stigmatizzato la decisione di scarcerare l’uomo. A seguito di ciò, Diallo dovrebbe essere espulso ma la mancanza di accordi con la Guinea e i tanti alias potrebbe ostacolare il processo di rimpatrio.