Dal 7 agosto 2025, gli Stati Uniti guidati da Trump impongono nuovi dazi del 15% su UE, Giappone e Corea del Sud.
Alla mezzanotte del 7 agosto 2025, ora di Washington (le 6 in Italia), sono entrate in vigore le nuove tariffe doganali imposte dagli Stati Uniti su decine di economie mondiali. A stabilirle è stato il presidente Donald Trump, tornato alla guida della Casa Bianca per un secondo mandato non consecutivo, iniziato a gennaio 2025.
La misura, fortemente voluta dalla nuova amministrazione, punta a ridefinire le dinamiche del commercio internazionale. Pochi minuti prima della scadenza, Trump ha dichiarato sul suo social Truth: “Miliardi di dollari, provenienti in gran parte da paesi che hanno tratto profitto dagli Stati Uniti con entusiasmo, inizieranno ad affluire negli Usa”.

Dazi al 15% per i principali partner commerciali
I nuovi dazi USA vanno a sostituire quelli del 10% in vigore da aprile, estendendosi a quasi tutti i beni importati. Le nuove aliquote rientrano in un intervallo compreso tra il 15% e il 41%, e coinvolgono anche storici alleati come l’Unione Europea, il Giappone e la Corea del Sud. Per questi tre paesi è stato fissato un minimo del 15% sulle importazioni.
Secondo quanto affermato da Trump come riportato da ansa.it, l’obiettivo è riequilibrare gli scambi commerciali tra gli Stati Uniti e i suoi partner, che a suo dire “beneficiano” per loro della più grande potenza economica mondiale.
Le conseguenze economiche attese
L’amministrazione punta a rafforzare la produzione interna, aumentare le entrate fiscali e ridurre la dipendenza economica da partner esterni. Tuttavia, analisti ed economisti temono effetti a catena: aumento dei prezzi al consumo, rallentamento delle catene di approvvigionamento e possibili ritorsioni commerciali.
Il nuovo regime tariffario rappresenta un punto di svolta per gli equilibri globali. Gli Stati Uniti, sotto la guida del presidente Trump, mostrano una linea chiara: protezionismo, interesse nazionale e ridisegno del ruolo americano nei mercati mondiali.