Schillaci ribadisce la necessità di reintegrare il personale medico

Schillaci ribadisce la necessità di reintegrare il personale medico

A Fermo alla Giornata delle Marche Schillaci è intervenuto rimarcando i problemi della sanità italiana causati dalla pandemia.

Orazio Schillaci, neo ministro della Salute nel governo Meloni, ha parlato della decisione del governo di reintegrare il personale medico sanitario no vax nelle strutture sanitarie. Secondo il neo ministro della Salute, il “fondo nazionale” è stato “definanziato da ogni governo dal 2012 al 2019. Ora miriamo a rivalutare stipendi di tutto il comparto. Spero di anticipare a 2023 l’indennità di pronto soccorso”. 

L’obbiettivo del governo

Il governo si pone come primo obbiettivo nel campo della sanità quello di “rendere più attrattivo il Servizio sanitario nazionale e contrastare il problema della carenza di personale“. In questo modo, prosegue Schillaci, sarà possibile “migliorare la presa in carico e l’assistenza dei cittadini”, è un “obiettivo che a livello nazionale richiede interventi su vari fronti”.  

Il problema della sanità in Italia

Il neo ministro della Salute ha poi rimarcato le problematiche legate al ripristino del sistema sanitario, in quanto “abbiamo ereditato una situazione difficile, a causa dei tagli pesanti alla spesa sanitaria e delle scelte sbagliate del passato, quando la sanità era considerata la cenerentola del bilancio statale”. Sono queste le parole del ministro a Fermo alla Giornata delle Marche. 

E ha sottolineato: “Basti ricordare che dal 2012 al 2019 il Fondo sanitario nazionale è stato costantemente definanziato dai vari governi che si sono succeduti. Soltanto con l’arrivo della pandemia si è compreso che la spesa per la salute pubblica è una spesa primaria e irrinunciabile“. 

La prima manovra deve essere destinata al ripristino del personale medico no vax sospeso durante il periodo della pandemia. “Intendo puntare alla rivalutazione del trattamento economico di tutto il personale che opera nel Servizio sanitario nazionale. Va in questa direzione la norma che abbiamo inserito in legge di Bilancio per riconoscere un incremento dell’indennità per le particolari condizioni di lavoro svolto dal personale della dirigenza medica e dal personale del comparto operante nei servizi di pronto soccorso. L’impegno di spesa è pari a 200 milioni di euro annui, di cui 60 per la dirigenza sanitaria e 140 per il personale del comparto, ma auspico di poter anticipare la decorrenza della norma al 2023 e lavorare con le Regioni per destinare appena possibile più risorse per meglio retribuire gli operatori sanitari”.