La posizione del Pd sull’Ucraina è meno netta con Schlein alla guida e così Conte ne ha approfittato e l’ha sfidata.
Giuseppe Conte lancia una sfida a Elly Schlein sull’Ucraina, forse finora l’unico punto debole della nuova segretaria del Pd su cui ha mostrato una certa ambiguità. Pur ribadendo il sostegno a Kiev del suo partito, Schlein mostra una tendenza verso il pacifismo che la accomuna più al no alle armi dei 5 stelle e di Avs che alla linea tenuta finora dal partito democratico. Conte ha invitato Schlein ad unirsi a loro (i grillini) nella lotta pacifista.
Conte ha capito che la base elettorale del Pd è cambiata ed è anche quella dei 5 stelle per questo sente forte la competizione con Schlein su alcune battaglie che i grillini avevano “rubato” alla sinistra che mancava su molti fronti. Ora la nuova leader del maggiore partito di centrosinistra vuole riprendersi le sue battaglie contro i timori del leader pentastellato che allora decide la via della sfida.
Armi senza citare le armi
“Il Pd stia con noi” dice Conte chiedendo a Schlein di dare prova del suo pacifismo. Il M5s sperano che il Pd ora possa fare una scelta in questa direzione, intrapresa dal movimento, di dire no alle armi a Kiev. “Per quanto riguarda l’invio delle armi, abbiamo già dato” conferma la sua linea l’ex premier.
Schlein da parte sua coglie la sfida ma in maniera ambigua perché oggi presenterà in Parlamento una mozione in cui ribadisce il sostegno alla difesa dell’Ucraina mediante “tutte le forme di assistenza necessarie” ma nel testo non compare la parola “armi” e parla invece di una richiesta di “un’iniziativa diplomatica per la pace“. Una posizione che si sfila sia da Conte ma non è nemmeno del tutto in linea con il sì della linea filo-atlantica della precedente guida al Nazareno.
