Elly Schlein accusa Giorgia Meloni di anteporre l’amicizia con Trump all’interesse nazionale, in un momento di tensioni sui dazi Usa.
Nel contesto dell’annuncio statunitense di dazi al 30% su merci europee dal 1° agosto, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha lanciato un duro attacco nei confronti della premier, puntando il dito su un tema più ampio: la fraternizzazione dell’Italia con Washington.

Accusa diretta alla premier
Secondo Schlein, Meloni starebbe anteponendo legami personali ai veri interessi del Paese. Al forum del Nazareno ha dichiarato, “I dazi di Trump, amico di Meloni, fanno male all’Italia e all’interesse nazionale”. Un’affermazione decisa, come riportato da corriere.it
Ha poi aggiunto, “Tra di voi non ci sono amicizie, pontieri e ponti. Potete anche urlare insieme contro i migranti, le politiche climatiche, contro la comunità lgbtqia+, ma questa vicenda dei dazi dimostra che i nazionalisti sono nemici fra loro, dalle parti opposte dei muri che vogliono costruire”. Schlein ha usato questa immagine per evidenziare la contraddizione tra un fronte nazionalista che però si divide di fronte al commercio globale.
Sguardo sull’Europa e sulla resistenza
Per evitare danni economici, la segretaria dem ha invocato un’azione forte e compatta da parte dell’Unione europea: “Una guerra commerciale che avrebbe conseguenze atroci sull’economia italiana, europea e americana” ha avvertito, aggiungendo che “l’Europa si deve muovere in maniera unita e compatta”, evitando trattative bilaterali che manderebbero in crisi la posizione comunitaria.
Infine, Schlein ha rilanciato la proposta di reagire se fallissero i negoziati: “Bisognerà colpire dove fa più male a Donald Trump, cioè sugli interessi delle grandi multinazionali delle big tech americane”. Ma il suo attacco non si limita ai dazi: le sue parole emergono anche nello scontro sulla spesa militare. Ha infatti osservato: “Non è la prima volta in cui le amicizie della premier vengono anteposte agli interessi dell’Italia, altrimenti non avrebbe accettato aumentare al 5% la spesa militare in un Paese in cui può voler dire la fine dello Stato sociale”. Il tutto come riportato da corriere.it