Schlein attacca l’Eni sul caso Regeni: “Impunità per il gas dell’Egitto”

Schlein attacca l’Eni sul caso Regeni: “Impunità per il gas dell’Egitto”

La leader del Pd Schlein ha attaccato l’ad dell’Eni Descalzi accusandolo di aver sacrificato la verità di Regeni per il gas dell’Egitto.

Alla convention di Forza Italia, l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi ha spiegato che avere “radici profonde” in vari paesi africani è stato necessario per compensare il taglio del gas russo. Tra questi paesi anche l’Egitto. Descalzi spiega che il paese nordafricano “Ci ha aiutato rinunciando ai suoi carichi quest’estate per mandarli in Italia per riempire gli stoccaggi. Questi sono Paesi a cui, se dai, ricevi“.

Queste parole però sono state attaccate dalla leader del Pd Elly Schlein perché l’Egitto è lo stesso paese in cui è stato ucciso nel 2016 il ricercatore italiano Giulio Regeni e che si è rifiutato di collaborare nelle indagini. “Ho sentito dire che da Paesi come l’Egitto ‘se dai ricevi”. Voglio chiedere al governo se tra le cose da ‘dare per ricevere’ è considerata anche l’impunità dei torturatori e degli assassini di Giulio Regeni, un ricercatore italiano, europeo, per il quale ancora dopo anni portiamo il braccialetto al polso per chiedere verità e giustizia. O la liberazione di Patrick Zaki. O i diritti calpestati delle donne e degli uomini egiziani incarcerati per il legittimo dissenso“, ha detto Schlein.

Le critiche alle parole di Descalzi

Per Schlein la verità e la giustizia per Giulio Regeni sono state il prezzo da pagare “sull’altare degli interessi economici”. Inoltre, la leader del Pd è convinta che “passare dalla dipendenza dalle fonti fossili di Putin e della Russia, alla dipendenza dalle fonti fossili di altri regimi, non sia la soluzione per questo Paese, che invece ha un grandissimo potenziale non sfruttato sull’energia pulita e rinnovabile“.

Proteste contro l’Egitto anche da parte del portavoce di Europa Verde Bonelli mentre il segretario di +Europa Magi ha definito l’intervento di Descalzi “spudorato” ricordando, oltre Zaki e Regeni, che l’Egitto è una dittatura militare “che tiene arbitrariamente in galera decine di migliaia di propri cittadini”.

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