Elly Schlein e Vincenzo De Luca si scontrano per la leadership in Campania, tra tensioni interne e votazioni cruciali.
Negli ultimi mesi, il Partito Democratico campano è teatro di un acceso conflitto politico tra la segretaria nazionale Elly Schlein e il governatore Vincenzo De Luca, in carica ormai da quasi dieci anni. La questione è incentrata sulla possibilità di una terza candidatura di De Luca, che Schlein ha tentato di ostacolare attraverso strategie e consultazioni con i consiglieri del PD regionale.
Tuttavia, sembra che una parte consistente del partito in Campania non intenda allinearsi alle direttive di Roma, facendo emergere una vera e propria rivolta interna. Come riportato da iltempo.it
Il voto in consiglio regionale e il piano di De Luca
Il nodo centrale è il voto previsto per il 5 novembre, quando il Consiglio regionale della Campania sarà chiamato a esprimersi su una modifica dello statuto. Questa revisione, fortemente voluta dai sostenitori di De Luca, potrebbe azzerare i mandati già svolti, consentendogli di ripresentarsi come candidato alla presidenza. Il Governatore, soprannominato “lo sceriffo” per il suo stile politico diretto, è determinato a mantenere la guida della regione, nonostante l’opposizione di Schlein.
La segretaria ha cercato in ogni modo di mobilitare i consiglieri del PD contro questa mossa, avvertendoli che “De Luca non sarà mai il nostro candidato”.
Tuttavia, diversi consiglieri campani hanno scelto di sostenere De Luca, tra cui Ciro Buonaiuto, sindaco di Ercolano e sostenitore di Matteo Renzi, altro alleato strategico del Governatore. Questo fronte, forte del suo radicamento sul territorio, punta a mantenere il controllo della regione, nonostante la linea dura della segretaria nazionale.
Le tensioni interne e gli scenari futuri per Schlein e De Luca
Il conflitto tra Schlein e De Luca sta generando una profonda spaccatura all’interno del Partito Democratico. La segretaria ha inviato in Campania commissari come Antonio Misiani, affiancato da Sandro Ruotolo e Marco Sarracino, con il compito di limitare l’influenza del governatore e preparare una candidatura alternativa. Uno dei nomi in discussione è quello di Roberto Fico, ex presidente della Camera, benché restino dubbi sulla sua effettiva volontà di entrare in questa complicata contesa.
Nel frattempo, i giochi politici potrebbero complicarsi ulteriormente con un’eventuale impugnazione della modifica statutaria da parte di Giorgia Meloni, premier in grado di bloccare leggi regionali. Inoltre, la posizione della Lega, che potrebbe avanzare richieste simili in Veneto per il governatore Luca Zaia, aggiunge nuove incognite.
Il futuro del PD campano resta quindi incerto. Schlein deve affrontare una battaglia interna che potrebbe indebolirla ulteriormente in vista delle elezioni regionali del 2025. In questa complessa partita politica, sarà decisivo osservare i movimenti dei consiglieri locali e le risposte della segreteria nazionale. L’epilogo di questa sfida definirà non solo il destino di De Luca, ma anche la leadership di Schlein all’interno del Partito Democratico.