Intervista da parte di Elly Schlein, segretaria del Pd, in vista delle prossime elezioni. Le novità nel partito e la bordata alla Meloni.
Lunga e interessante intervista a Open da parte della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Diversi i temi affrontati soprattutto in chiave prossime elezioni Europee. La numero uno del Pd ha spiegato la sua soddisfazioni per le liste del partito “senza logiche di corrente” e non ha fatto mancare anche alcune frecciate alla Premier, Giorgia Meloni.
Schlein, il nuovo Pd e le elezioni
Tra i primi passaggi dell’intervista della Schlein a Open, ecco il grande ottimismo in vista delle elezioni europee, ma anche per quelle comunali: “Vinceremo dove governiamo e strapperemo alla destra tante altre città”. E ancora: “Sono molto orgogliosa delle liste che abbiamo costruito senza logiche di corrente: sono plurali, offrono le migliori competenze del Partito democratico, molti bravi amministratori e personalità competenti della società civile e delle professioni”.
Sui cambiamenti del Pd dal suo arrivo: “Tanto è già cambiato, soprattutto l’accoglienza delle persone che finalmente ci riconoscono per un’identità chiara: la battaglia per il salario minimo, quella per la sanità pubblica. Il Pd è tornato nelle piazze, nel Paese reale ad ascoltare il grido di sofferenza di milioni di persone. Tante persone sono tornate a sperare con noi, ma tantissime altre devono essere raggiunte e convinte del nostro progetto. Il partito in questa campagna europea è unito e compatto. E rafforzandoci in queste europee saremo in grado di continuare a cambiare il partito per cambiare il Paese”.
Da Vannacci alla Meloni: l’appunto sui diritti
Tra le varie domande poste alla segretaria del partito democratico, quella relativa ai diritti delle persone con particolare riferimento alle frasi del generale Vannacci, ‘i gay non sono normali‘. In questo senso la Schlein ha detto: “La destra che oggi governa è la stessa che ha affossato tra gli applausi sguaiati una legge contro l’odio e l’omobilesbotransfobia, il ddl Zan, per cui noi continuiamo a batterci. Dove mancano leggi che riconoscono i diritti lgbtqia+ sono più frequenti discriminazioni e violenze”.
Proseguendo nel suo discorso non è mancata una frecciata alla Premier Meloni e al suo governo: “Noi vogliamo portare l’Italia in Europa, mentre dopo un anno e mezzo di governo Meloni è retrocessa alla 36esima posizione su 48 nella classifica Ilga Europe, sui diritti stiamo persino sotto l’Ungheria. Ci batteremo contro le discriminazioni e per il pieno riconoscimento del matrimonio egualitario e dei diritti dei figli delle coppie omogenitoriali”.