La leader del Partito Democratico ha rilasciato nuove dichiarazioni sulla manovra per cui il gruppo di sinistra sta spendendo molte energie.
Continua l’impegno del Partito Democratico e della sua guida Elly Schlein per dare vita ad una nuova legge sul salario minimo. Il volto del principale gruppo politico di sinistra è intervenuto in Commissione dei dati per spiegare come sta procedendo la riforma.
“Le opposizioni – dichiara Elly Schlein – hanno unito le forze per proporvi una legge che fa due cose molto semplici: rafforza la contrattazione collettiva” ed inoltre “stabilisce una soglia sotto la quale anche la contrattazione collettiva non può andare. Abbiamo individuato quella soglia a 9 euro l’ora. Al di sotto della quale è sfruttamento, non può e non deve essere legale“.
Una riforma che cambierebbe la vita al 25% dei lavoratori
Per Elly Schlein, “negli ultimi dieci anni i contratti collettivi nazionali si sono moltiplicati. Il problema, oltre al fatto che sono moltissimi, è che di 421 contratti solo 25 sono sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil”. La leader del PD, inoltre ha sottolineato che: “L’organizzazione internazionale del lavoro dice che il salario minimo migliorerebbe la condizione economica del 25 per cento dei lavoratori”.
Per la Schlein andrebbero limitati i contratti a termine, un provvedimento che rappresenterebbe “un salto di qualità per questo paese“. Si tratta di una “battaglia di civiltà” secondo la politica, una strategia per riuscire a dare un segnale a “quei tre e milioni e mezzo di persone in difficoltà”.