Sci, le Regioni al Governo: “Spostare la riapertura degli impianti al 18 gennaio”

Sci, le Regioni al Governo: “Spostare la riapertura degli impianti al 18 gennaio”

Sci, le Regioni al Governo: “Spostare la riapertura degli impianti al 18 gennaio”.

ROMA – Spostare la riapertura degli impianti al 18 gennaio. E’ questa la richiesta avanzata dalle Regioni al Governo per salvare allo sci. Nella lettera inviata al premier Conte e ai ministri Boccia e Speranza, il presidente Bonaccini ha chiesto di validare le linee guida entro il 7 gennaio per essere adottate e allegate nel prossimo Dpcm.

Le Regioni al Governo: “Spostare la riapertura degli impianti al 18 gennaio”

La richiesta di rinviare di una decina di giorni la riapertura degli impianti sciistici è stata avanzata dalle stesse regioni: “Allo stato attuale, causa anche il recente andamento epidemiologico a livello internazionale che non ha agevolato l’assunzione delle necessarie decisioni, si ritiene non ricorrano le condizioni tali da consentire iniziative e azioni programmabili per permettere l’apertura degli impianti il giorno 7 gennaio“.

In attesa – si legge nella missiva – delle necessarie linee guida, quale documento indispensabile per l’avvio della stagionale invernale, la Conferenza delle Regioni chiede di ridefinire la data stabilita al 18 gennaio 2021 per l’apertura degli impianti nelle stazioni e comprensori sciistici agli sciatori amatori“.

Montagna

Via libera solo in zona gialla

Un rinvio che potrebbe essere accolto dal Governo. Il Cts si è riservato di prendere una decisione nella prima decade di gennaio in base ai dati epidemiologici. In caso di via libera, la riapertura degli impianti sciistici sarà prevista solo per le regioni in zona gialla.

Nella missiva, inoltre, le Regioni hanno chiesto ai ministri Boccia e Speranza di accelerare per l’approvazione delle linee guida. L’obiettivo dei governatori è di avere l’ok dal Cts prima del prossimo Dpcm per consentire a tutti gli impianti sciistici di avere il tempo di organizzarsi e ripartire in sicurezza. Un ulteriore rinvio (fine gennaio o inizio febbraio) potrebbe compromettere la stagione invernale italiana che, anche in caso di partenza, rischia di avere molte perdite per le regole rigide dovute alla pandemia.