A questa altezza saranno garantiti fino a 30 centimetri di neve. Ma si potrà sciare sempre meno.
Se si considera una stazione sciistica a 1.800 metri e che arriva fino a 2.300 metri, sarà possibile sciare fino al 2050 con 30 centimetri di neve per le due settimane di vacanze natalizie. Il periodo, però, sarà più breve nel 2080, dove i giorni a disposizione saranno circa otto. Il tutto sulla base del peggiore degli scenari, dove non verranno rispettati i target climatici imposti dall’Unione Europea.
L’analisi condotta dall’agenzia Arpa VdA: situazione sempre peggiore
L’agenzia regionale per la protezione ambientale della Valle d’Aosta ha presentato questi dati durante “Le funi del futuro“. Il convegno, organizzato all Pavillon di Skyway Monte Bianco, è stato tenuto da Luca Franzoso, coordinatore del Dipartimento ambientale della Regione Valle d’Aosta.
Franzoso ha spiegato come ci sarà sempre meno neve e, dunque, meno giornate utili per la stagione sciistica, anche ricorrendo all’utilizzo della neve artificiale. Dal 2030 al 2050 si parla di circa dieci giorni, per arrivare nel 2080 ad una riduzione fino a due terzi.
Questi gli scenari peggiori per il settore turistico valdostano, che vede sempre più ridotto il periodo utile per aprire la stagione e gli impianti sciistici della Regione.
Inoltre, sarà sempre più costoso produrre neve artificiale in termini di consumo d’acqua. A 1.800 metri, quota della stazione di partenza, l’aumento di tale costo sarà abbastanza limitato tra il 2030 e il 2050. Alla quota più alta della stazione di riferimento, a 2.300 metri, ci sarà un aumento del consumo d’acqua dal 15 al 20%. Nel 2080, tali consumi ad alta quota saranno compresi dal 20 fino all’80%.
