Via allo sciopero balneari contro il governo Meloni e la possibilità di mettere a gara le concessioni che dovrebbero scadere alla fine del 2024.
Una piccola “serrata” di due ore per protestare contro il governo Meloni. Questa la decisione che vedrà nella giornata di venerdì 9 agosto 2024 andare in scena lo sciopero balneari in seguito alla mancata risposta del governo entro la pausa estiva alla richiesta di un intervento normativo sull’annosa questione delle concessioni.
Sciopero balneari contro il governo Meloni: i dettagli
Nella giornata di venerdì 9 agosto 2024, per due ore, sino alle 9:30, al via lo sciopero balneari indetto da Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti che hanno deciso di “aprire” gli ombrelloni con due ore di ritardo rispetto al solito. La decisione è arrivata in seguito alla mancata risposta del governo Meloni entro la pausa estiva alla richiesta di un intervento normativo sulla questione delle concessioni. Al netto dello sciopero, va detto che la categoria non è totalmente unita. Se da una parte Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno imboccato la strada della mobilitazione, altri come Assobalneari, Federbalneari e Cna si sfilano, parlando di “iniziativa spot” e soprattutto sottolineando la situazione andrebbe fatta gestire alla Commissione Ue.
La linea Ue
In questo senso, secondo la linea del governo, nonostante le sentenze del Consiglio di Stato, le attuali concessioni sono da considerarsi valide fino al 31 dicembre 2024 con la facoltà dei Comuni di rinviare fino al 31 dicembre 2025 in presenza di contenziosi o altre “ragioni oggettive” che impediscono di procedere con i bandi.
Nelle scorse ore, la portavoce della Commissione Ue, Arianna Podestà, ha fornito una risposta decisamente diplomatica affrontando il tema con la stampa: “Ciò che possiamo dire è che il 16 gennaio abbiamo ricevuto una risposta dalle autorità italiane al parere motivato che avevamo inviato a novembre dell’anno scorso. Abbiamo analizzato la risposta e siamo in contatto con le autorità italiane nel contesto della procedura di infrazione”.