Sciopero Cgil-Uil: perché è stato indetto e il tasso di adesione

Sciopero Cgil-Uil: perché è stato indetto e il tasso di adesione

Analisi dettagliata della scarsa partecipazione allo sciopero proclamato da Cgil e Uil e dei motivi dello sciopero.

L’iniziativa di sciopero indetta da Cgil e Uil nel settore pubblico e scolastico si è rivelata meno incisiva del previsto. Secondo i dati ufficiali, il tasso di adesione è stato solamente del 5,39%, con 65.789 dipendenti assenti tra diverse categorie, tra cui Vigili del fuoco, enti locali, Regioni a statuto speciale, province autonome, funzioni centrali, e nel settore dell’Istruzione e ricerca, oltre che nella sanità. Al contrario, un considerevole numero di lavoratori, pari a un milione 384 mila 597 persone, ha optato per la presenza in ufficio.

Perché era stato indetto

Mentre i dati governativi dipingono un quadro di scarsa partecipazione, i sindacati evidenziano un’adesione significativa nei settori dei trasporti, con picchi del 100% nei porti e del 95% nella logistica. Questo divario tra le percezioni ufficiali e quelle sindacali solleva questioni sull’effettiva risonanza dello sciopero nel panorama lavorativo italiano.

I sindacati erano scesi in piazza per scioperare contro alcuni punti della legge di bilancio, infatti lo sciopero interessava il pubblico impiego, la sanità e trasporto pubblico (escluso quello aereo).

Tensioni e dichiarazioni incendiarie

La giornata di sciopero è stata segnata da momenti di forte tensione tra il governo e i rappresentanti sindacali. Maurizio Landini, leader della Cgil, accompagnato da Pier Paolo Bombardieri della Uil, ha espresso durante un raduno a Roma la frustrazione e la richiesta di attenzione da parte di una “maggioranza che non ne può più“. Landini ha sottolineato l’esigenza di un cambiamento nel modello di sviluppo e l’implementazione di riforme promesse ma non realizzate. Mettendo in evidenza la crescente diseguaglianza e sfiducia nel paese.

Il governo, rappresentato dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni e dal vicepremier Matteo Salvini, ha risposto in modi diversi. Meloni ha sottolineato la mancanza di requisiti per uno sciopero generale secondo un’autorità indipendente. Mentre Salvini si è espresso orgoglioso di aver garantito la mobilità e il lavoro a milioni di italiani. L’assenza di figure chiave dell’opposizione politica, come Elly Schlein del Pd e Giuseppe Conte del M5s, non ha impedito la piena adesione dei rispettivi partiti.

Nonostante il basso tasso di adesione, il movimento di protesta non si ferma qui. Sono previsti ulteriori scioperi regionali in Sicilia, Sardegna e nelle regioni del Nord e del Sud Italia, segno che il malcontento e la volontà di lotta sindacale rimangono vivi e attivi nel tessuto sociale del paese.

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