I medici si fermano nella giornata di venerdì 23 novembre 2018. Diverse le operazioni a rischio, i pazienti fragili saranno tutelati.
ROMA – Sarà un venerdì 23 novembre nero per la sanità. A causa dello sciopero dei medici potranno essere diverse le operazioni da rinviare. Ad annunciare l’agitazione è il Sindacato degli Anestesisti-Rianimatori confermando che “saranno tutelati i pazienti fragili e gli interventi che non possono essere spostati ma tutti gli altri potrebbero subire delle piccole variazioni”.
“Questo sciopero – spiega il presidente del sindacato Alessandro Vergallo riportato da Sky TG24 – è anche per i cittadini, le prime persone ad essere danneggiati dalla malasanità. Il SSN deve continuare a garantire a tutti il diritto alla salute anche attraverso la tutela del personale che vi lavora e il rispetto del Contratto dei diritti dei lavoratori che a volte vengono violati“.
Sciopero dei medici: i numeri del sindacato
Sulle motivazioni dello sciopero è intervenuto il sindacato, pubblicando alcuni numeri che sono da esempio alla situazione contrattuale e non solo dei medici. Secondo un sondaggio, il 92% ha ammesso di lavorare in carenze di organico mentre il 31% ha denunciato il ricorso alla Pronta disponibilità notturna visto che non sempre le Guardie Mediche sono aperte 24 ore su 24.
Proprio per questo motivi si è deciso di fare uno sciopero. In alcune realtà viene violata la normativa che prevede la presenza di un’anestesista rianimatore nell’ospedale. Molte volte queste persone vengono chiamate solamente per necessità anche se in realtà le emergenze dovrebbero essere risolte in pochi minuti.
“Proprio per questo – spiega Vergallo – alcuni colleghi preferiscono trascorrere la notte in alberto per evitare di non allontanarsi molto dalla struttura“.
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