Dramma: arriva lo sciopero dei medici dopo l'uccisione di una dottoressa
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Dramma: arriva lo sciopero dei medici dopo l’uccisione di una dottoressa

corridoio di un ospedale

Migliaia di medici scioperano dopo lo stupro e l’uccisione di una dottoressa in India. Richieste di maggiore sicurezza negli ospedali.

L’India è scossa dall’ennesimo caso di violenza brutale, che ha portato a uno sciopero a tempo indeterminato dei medici in tutto il Paese. La tragica vicenda riguarda una dottoressa di 31 anni, specializzanda presso l’ospedale universitario R G Kar di Calcutta, nella capitale del Bengala Occidentale.

La donna è stata trovata senza vita nel reparto dove stava svolgendo il suo turno di notte, vittima di violenza sessuale e omicidio.

ospedale vuoto corsia
Leggi anche
Alice Campello rompe il silenzio su Morata: “Depressioni importanti, momenti di tensione”

Sciopero nazionale dei medici in India dopo lo stupro e l’uccisione di una giovane dottoressa

Le proteste, iniziate dopo l’arresto di un agente di sorveglianza dell’ospedale, si sono rapidamente diffuse, coinvolgendo medici, studenti e specializzandi. Questi chiedono giustizia per la collega e una maggiore sicurezza negli ospedali, luoghi dove le aggressioni sono ormai all’ordine del giorno.

Il clima di rabbia e indignazione è alimentato dalla percezione di un tentativo di insabbiare la verità, visto che la direzione dell’ospedale aveva inizialmente ipotizzato un suicidio, ignorando i segni evidenti di violenza.

Quarto giorno di proteste: richieste di sicurezza e giustizia

Le proteste, ormai giunte al quarto giorno, non accennano a placarsi. La governatrice del Bengala Occidentale, Mamata Banerjee, ha promesso un’inchiesta approfondita e, se necessario, il coinvolgimento della CBI, l’agenzia investigativa del governo indiano.

Tuttavia, queste promesse non sono riuscite a fermare le manifestazioni. Medici, studenti e specializzandi continuano a chiedere giustizia per la vittima e misure concrete per garantire la loro sicurezza negli ospedali.

Le richieste vanno oltre la semplice giustizia per il crimine commesso. I medici denunciano la mancanza di protezioni adeguate nei luoghi di lavoro, un problema che si è aggravato negli ultimi anni.

L’Indian Medical Association ha dichiarato che il 75% dei medici ospedalieri ha subito almeno un’aggressione durante la propria carriera. Le proteste attuali rappresentano una reazione collettiva a un sistema che sembra incapace di proteggere i suoi professionisti.

Tra le principali richieste emerse durante le proteste c’è l’installazione di telecamere di sorveglianza all’interno degli ospedali. Questa misura, secondo i medici, potrebbe rappresentare un deterrente contro le aggressioni e fornire prove cruciali in caso di crimini.

La rabbia è anche rivolta verso le condizioni di lavoro negli ospedali pubblici, spesso caratterizzati da lunghe ore di lavoro e una carenza di personale che lascia i medici vulnerabili. La Federazione dei Medici Ospedalieri ha sottolineato che le aggressioni ai medici sono ormai diventate una triste routine, aggravando ulteriormente lo stress di una professione già di per sé impegnativa.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 13 Agosto 2024 13:18

Alice Campello rompe il silenzio su Morata: “Depressioni importanti, momenti di tensione”

nl pixel