Sciopero nazionale dei treni il 5 novembre: fermo di 8 ore in tutta Italia per protestare contro l’aggressione al capotreno.
L’intero settore del trasporto dei treni italiano si fermerà per 8 ore di sciopero martedì 5 novembre 2024, dalle 9:01 alle 16:59.
La protesta, proclamata in modo unitario da tutte le principali sigle sindacali, è stato deciso in seguito alla grave aggressione subita da un capotreno sulla tratta Genova Brignole-Busanna, culminata con l’accoltellamento.
Il fermo interesserà tutti i principali operatori del settore: Trenitalia, Trenitalia Tper, Fs Security, Italo Ntv e Trenord.
Sciopero dei treni per martedì 5 novembre: i dettagli
L’aggressione subita dal capotreno di Genova non è un caso isolato, ma solo l’ultimo episodio di una serie di atti violenti che hanno coinvolto il personale ferroviario negli ultimi mesi.
Le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti, nel comunicato che annuncia la mobilitazione, hanno sottolineato come le aggressioni al personale siano in costante aumento.
“In considerazione delle violente e reiterate aggressioni al personale mobile registrate negli ultimi mesi,” si legge nella nota, “e appurato che a tutt’oggi non si è apprezzato alcun intervento a tutela del personale“.
Le organizzazioni sindacali, come riportato da Fanpage.it, chiedono interventi immediati e mirati per garantire la sicurezza dei lavoratori.
I possibili disagi per i viaggiatori
La giornata del 5 novembre sarà segnata da forti disagi per i viaggiatori in tutta Italia, considerando che l’astensione dal lavoro coinvolgerà tutte le principali aziende di trasporto ferroviario.
“La gravità e l’intollerabilità di tali episodi non consente indugi e necessita urgentemente di un fermo e risolutivo intervento a tutela della sicurezza e dell’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori che quotidianamente prestano servizio alla collettività“, aggiungono i sindacati.
Le corse di Trenitalia, Trenord, Italo Ntv e Trenitalia Tper dunque subiranno cancellazioni o forti riduzioni durante le ore di sciopero.