Nell’ambito dell’inchiesta milanese sulle scommesse non autorizzate, tre calciatori di Serie A presentano istanza di oblazione.
Negli ultimi mesi, il tema delle scommesse non autorizzate ha riacceso l’attenzione sul rapporto tra sport professionistico e gioco d’azzardo. A Milano, una vasta inchiesta della Procura, diretta dal procuratore Marcello Viola, ha portato alla luce un presunto sistema illegale legato a scommesse su piattaforme non regolarmente autorizzate.
Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche autorevoli come ANSA e sportmediaset.mediaset.it, l’indagine coinvolgerebbe 13 atleti, principalmente calciatori, per presunti reati connessi alla partecipazione a giochi d’azzardo non regolamentati. Non si parla, al momento, di combine o alterazione dei risultati sportivi.

Oblazione per chiudere il procedimento: la scelta di Ricci, Bellanova e Perin
Stando alle notizie diffuse, i calciatori Samuele Ricci, Raoul Bellanova e Mattia Perin avrebbero presentato nei giorni scorsi istanza di oblazione presso la Procura di Milano. L’oblazione, prevista dall’ordinamento italiano, consente – nei casi di reati minori – di estinguere il procedimento con il pagamento di una sanzione pecuniaria. In questo caso, l’importo previsto sarebbe di 250 euro a testa.
Questa opzione è stata esercitata in assenza di aggravanti, e secondo quanto riportato, l’istanza sarebbe già stata accolta dalla Procura. Si tratta di una procedura amministrativa che non implica ammissione di responsabilità penale, ma consente di archiviare il procedimento per le ipotesi di reato contestate.
Altri nomi citati e focus dell’inchiesta
Oltre ai tre calciatori citati, fonti giornalistiche menzionano anche altri nomi noti come Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Nicolò Zaniolo, Alessandro Florenzi e Weston McKennie. Alcuni di questi avrebbero posizioni più complesse, non compatibili con l’oblazione, e potrebbero valutare altri strumenti giuridici come il patteggiamento.
L’inchiesta della Procura si concentra anche su presunti organizzatori del sistema, accusati – sempre secondo le fonti – di aver gestito i flussi di denaro tramite operazioni commerciali simulate, come la vendita di orologi tramite una gioielleria milanese. La prossima udienza in merito è fissata per il 26 novembre.