Scomparsa Kata, l’appello disperato della madre

Scomparsa Kata, l’appello disperato della madre

Arriva il nuovo appello della madre di Kata, scomparsa il 10 giugno a Firenze: “Non è stato fatto abbastanza”.

Dopo quattro mesi dalla scomparsa di Kata, sparita da Firenze il 10 giugno scorso, Katherine Alvarez non si arrende e spera ancora di cercare sua figlia. Nonostante le forze dell’ordine stiano setacciando ogni angolo per ritrovare la bambina peruviana, ancora non c’è stata nessuna svolta definitiva del caso.

La madre di Kata: “Cercate nei palazzi vicini”

Anche le ultime indagini sulle tracce di sangue trovate nell’ex hotel Astor, si sono rivelate inutili. La madre di Kata ha lanciato un nuovo appello insieme al marito Miguel: “Da quattro mesi non ho notizie di mia figlia. Gli investigatori non la cerchino solo nell’ex Astor, ma anche nei palazzi vicini“.

Per Katherine Alvarez non c’è nessun dubbio, chi abitava nell’albergo sa cosa è successo quel giorno. “Chi sa, parli. Finora non è stato fatto abbastanza per cercarla”, chiosa la donna, aggiungendo: “È impossibile che nessuno abbia visto chi ha rapito mia figlia: è scomparsa poco dopo le 3 del pomeriggio”.

Secondo Katherine, sua figlia sarebbe stata portata sul retro dell’ex hotel, e fatta uscire attraverso i garage che danno su via Monteverdi: “Lì non ci sono telecamere. Voglio sapere dov’e’ mia figlia, non si abbandonino le ricerche”.

“Abbiamo fornito diverse indicazioni, anche dopo l’ispezione nell’ex albergo qualche settimana fa, abbiamo segnalato persone che potrebbero sapere, ma ancora non conosciamo gli sviluppi delle indagini”, continua impaziente.

L’interrogatorio dei parenti

Nei giorni scorsi, il Perù ha accolto la richiesta di rogatoria avanzata dalla Procura di Firenze, in merito all’inchiesta sulla scomparsa di Kata. Il procuratore aggiunto Luca Tescaroli, insieme ai sostituti Christine von Borries e Giuseppe Ledda, ascolteranno in videoconferenza 14 persone, parenti e amici della famiglia della bambina.

Tra queste ci sarà lo zio paterno di Kata, detenuto in un carcere a Lima, e un altro peruviano che si trova nello stesso penitenziario. Quest’ultimo è stato coinvolto in una vicenda di droga dell’aprile 2022, per cui fu denunciato a Firenze dopo essere stato trovato in possesso di 13 chili di marijuana in un appartamento, nel quartiere di Novoli.

In quell’abitazione viveva anche una donna, mamma di una bambina della stessa età di Kataleya. Entrambe sarebbero poi andati a vivere nell’ex Astor, abusivamente occupato e sgombrato il 17 giugno scorso, dopo la scomparsa della piccola Kata.

Tra e possibili ipotesi degli inquirenti, c’è lo scambio di persona: Kata potrebbe essere stata scambiata per un’altra bambina, che i rapitori avrebbero portato via per una vendetta. Da non sottovalutare la possibile ritorsione per il racket degli alloggi all’ex Astor, che ha portato all’arresto dello zio materno della piccola.

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