Piccola Kata scomparsa: l'ipotesi di un regolamento di conti
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’indagine su Kata: genitori interrogati e trasferiti in un luogo segreto

Carabinieri macchina

I genitori della piccola Kata sono stati sentiti dal pm. Ecco il commento del padre della bimba.

I genitori di Kata, la bambina di cinque anni che è scomparsa a Firenze il 10 giugno, sono stati sentiti dagli inquirenti in procura. Ora i loro sospetti fanno parte dell’inchiesta sul sequestro della bambina, dopo che gli inquirenti hanno interrotto i colloqui con le persone interessate. Gli atti sono stati secretati e la coppia è stata spostata in una nuova sistemazione, forse per motivi di sicurezza. Inoltre, è stato prelevato lo spazzolino da denti usato dalla bambina, che verrà utilizzato per analizzare il suo DNA e confrontarlo con eventuali tracce sul luogo del crimine.

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Le parole del padre di Kata

I carabinieri attualmente seguono l’ipotesi che vede il rapimento di Kata come un regolamento di conti tra bande. Il padre della piccola, Miguel Angel Ramon Chiclio Romero, ha il timore che “qualche nostro vicino sappia qualcosa ma non parli“, come riporta la Stampa. Per lui, “la guerra tra bande per la gestione del pagamento delle stanze ha rovinato i rapporti. E in mezzo forse c’è finita proprio Kata“.

Da tempo, l’ex hotel diventato rifugio per disperati è teatro di frequenti liti, risse e scontri. Le camere, oggetto di un racket, sono gestite da bande di peruviani e da un clan di romeni. Tuttavia, ci sono dei connazionali della famiglia di Kata che accusano i suoi genitori di essere coinvolti nel business del racket del pizzo da 500 euro al mese per le stanze presenti nel complesso.

Inoltre si sussurra che il rapimento potrebbe essere una vendetta. Non ha invece alcun fondamento l’idea che un uomo vestito di nero comparso nel video di Kata alle 15:01 di sabato, mentre la bambina era rientrata all’Astor, sia coinvolto nella vicenda.

Carabinieri macchina

Ipotesi più probabile: Kata è stata portata via

Gli investigatori ritengono che l’ipotesi più probabile sia che Kata sia stata portata via dopo essere stata nascosta in un trolley o in un borsone, che potrebbe anche essere stato lasciato in una stanza del vicino condominio, dove martedì sono stati effettuati controlli. Successivamente è stata probabilmente carica su una macchina, molto probabilmente nel cortile dell’albergo.

Due testimoni affermano che la bambina è stata portata via nel cortile sul retro dell’hotel vicino all’abitazione i cui 19 appartamenti sono stati perquisiti martedì. I residenti spiegano che una volta alla settimana le valige vengono spedite dall’Astor utilizzando furgoni bianchi. Attualmente, gli investigatori stanno rivedendo i video delle telecamere al fine di trovare eventuali indizi utili per la ricerca.

Al contrario, sembra essere esclusa definitivamente la possibilità che il rapitore abbia fatto una fuga tramite l’ingresso principale che si trova su via Maragliano. Il percorso per raggiungerlo è molto lungo ed esposto, dunque molte persone avrebbero potuto notare il suo passaggio.

L’avvocato della mamma di Kata rinuncia all’incarico

Infine, arriva la notizia che l’avvocato Daica Rometta ha scelto di rinunciare all’incarico. Il legale, che fa parte dell’associazione Penelope, ha spiegato a Chi l’ha visto? che la decisione è stata presa per “reiterate interferenze esterne subite nello svolgimento di questo delicatissimo mandato“. L’avvocato Rometta avrebbe già inviato un altro legale alla mamma di Kata.

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ultimo aggiornamento: 16 Giugno 2023 14:53

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