Scomparsa Kata, parla il padre: “Mio cognato non c’entra nulla”

Scomparsa Kata, parla il padre: “Mio cognato non c’entra nulla”

Anche il padre di Kata, come la sua ex moglie, esclude la possibilità che il cognato possa essere stato coinvolto nella scomparsa della bimba.

Miguel Angel Romero Chicillo, padre della piccola Kata scomparsa dall’ex hotel Astor di Firenze il 10 giugno scorso, ha commentato l’arresto dello zio della bambina, nonché suo cognato. In sua difesa, il padre della piccola sostiene che l’uomo non c’entra nulla “con la sparizione di mia figlia”.

Carabinieri

Il padre di Kata: “Penso che lui non c’entri”

Anche la madre di Kata, Katherine Alvarez Vasquez, ha rilasciato le sue dichiarazioni alla stampa escludendo qualsiasi coinvolgimento di suo fratello nella scomparsa di sua figlia. Si trova d’accordo il padre della bambina scomparsa che, intervistato da Repubblica, si è detto convinto che l’uomo sia estraneo alla sparizione della piccola.

“Non so che dire. Io penso che lui non c’entri nulla con la sparizione di mia figlia. Queste sono due situazioni diverse. Adesso però c’è stato questo arresto, quindi vediamo. Spero che l’indagine possa scoprire al più presto qualcosa di importante, che ci dicano dov’è nostra figlia, afferma Miguel.

Chicillo ha ribadito di aver sempre collaborato con gli inquirenti, dicendo sempre ciò che sapeva. I suoi sospetti non si concentrano su nessuno in particolare: “Avessi la minima idea, anche soltanto una, andrei da solo pure a piedi a recuperare mia figlia. Farei qualunque cosa per Kata. Ma non lo sappiamo”.

L’arresto dello zio

La possibile svolta del caso è arrivata nei giorni scorsi con l’arresto dello zio materno di Kata, insieme ad altri tre indagati peruviani. Sono tutti coinvolti nel racket degli affitti dell’ex hotel Astor, dove emergono episodi di violenza contro gli occupanti dello stabile.

I reati sono di estorsione, tentativo di estorsione e rapina, minacce, ma anche di tentato omicidio e lesioni gravi. Le indagini riguardano l’episodio dello scorso 28 maggio: un occupante dell’ex hotel Astor, per paura di essere ucciso, precipitò da una finestra dello stabile per sfuggire a un’aggressione.

Nello specifico, quattro indagati avrebbero attuato un primo pestaggio con una mazza da baseball, minacciando di morte una coppia nel caso in cui non avesse lasciato la stanza. Dopo, gli aggressori avrebbero proseguito le violenze nei confronti di altri occupanti di una stanza vicina, per tornare incappucciati nella stanza della coppia.

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