Dopo gli scontri sull’A1 tra le tifoserie di Napoli e Roma il ministro dell’Interno Piantedosi decide per un decreto per bloccare le trasferte.
A partire dal 21 gennaio le tifoserie di Napoli e Roma non potranno seguire le loro squadre nelle partite in trasferta. Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi decide lo stop alle trasferte per le due tifoserie dopo i duri scontri avvenuti domenica scorsa sull’autostrada. Il ministro aveva già annunciato «massima severità» per i tifosi violenti. Oggi arriva un decreto ad hot che potrebbe far durare lo stop fino alla fine di febbraio, almeno.
La limitazione alle due tifoserie per le trasferte potrebbe essere ancora più stringente di così. Il Comitato di Analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, ha indicato la ‘mappa’ dei profili di rischio sui match a cui avrebbero potuto partecipare le due tifoserie. Il Viminale decide direttamente per lo stop di un mese. Intanto le tifoserie sembra che non si siano placate nemmeno dopo gli scontri di domenica. A Roma sono comparsi striscioni riferiti agli scontri: «Sono anni che gridi vendetta, neanche 50 contro 300…lascia perdere dammi retta».
Bloccate per un mese per le trasferte: il decreto in arrivo
A causa delle tensioni resta alta la vigilanza della Digos e delle forze dell’ordine fuori dagli impianti sportivi. Alta tensione c’è per Napoli-Roma prevista per il 29 gennaio e per questa occasione probabilmente verranno prese misure ad hoc. Nessun divieto di trasferta invece per Napoli-Juve, partita comunque connotata da «elevati profili di rischio».
Verranno comunque rafforzati ovunque i controlli sui tifosi ospiti per evitare ulteriori incidenti e scontri. Nel frattempo, gli inquirenti stanno ancora indagando sui disordini avvenuti nell’area di servizio domenica per decidere le daspo alle diverse persone coinvolte con un provvedimento che potrebbe arrivare a breve dalla Questura di Arezzo.
Sugli scontri delle due tifoserie è intervenuto l’allenatore del Napoli ed ex allenatore della Roma Luciano Spalletti: «chi vuole usare il calcio per fare casino deve starne fuori. Chi vuole picchiarsi si dia appuntamento dove gli pare per sfondarsi, ma stia fuori dagli stadi e stia lontano dallo sport che è dei nostri figli, delle donne, delle persone che lo amano – ha detto l’allenatore azzurro – il calcio è per chi ama essere migliore dell’altro, partendo dal sacrificio. Queste altre cose non si possono vedere nel calcio, bisogna che stiano a casa e se non ci stanno da soli che gli sia imposto».