Scontro Confindustria sindacati su ex Ilva: le dichiarazioni
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ex Ilva, scontro tra Confidustria e i sindacati

Ilva Scudo Penale

Scontro tra Confindustria e i sindacati su ex Ilva. Boccia: “Senza senso tenere l’occupazione con la crisi”. Landini: “C’è un accordo da rispettare”.

ROMA – Alta tensione in Italia dopo la decisione di ArcerloMittal. Duro scontro tra Confindustria e i sindacati sulla situazione dell’ex Ilva con il botta e risposta tra Vincenzo Boccia e Maurizio Landini.

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Scontro tra Confindustria e i sindacati

Doveva essere una giornata interlocutoria quella odierna (sabato 9 novembre 2019 n.d.r.) ma ad alimentare la tensione è stato Luigi Di Maio con un’intervista ai microfoni del GR1. Il ministro degli Esteri ha ribadito l’importanza della rimozione dello scudo penale: “ArcelorMittal ci ha assicurato che anche con la conferma dell’immunità licenzia 5000 dipendenti. Si tratta di un distrattore di masse. Ritirino quel ricatto“.

Parole che non sono state condivise da Confindustria: “Lo scudo sarà anche un pretesto – commenta il presidente Boccia – ma resta un alibi. Speriamo che nei prossimi giorni prevalga il buon senso”. Ma a far rumore sono state le dichiarazioni rilasciate sulla situazione lavorativa: “Se pretendiamo che nonostante le crisi congiunturali le imprese debbano mantenere i livelli di occupazione, quindi finanziare disoccupazione e non mantenere le imprese, facciamo un errore madornale“. Immediata la replica di Maurizio Landini: “Sono parole senza senso. C’è un accordo che dobbiamo fare rispettare“.

Ex Ilva, nuovo incontro a Palazzo Chigi tra ArcelorMittal e il premier Conte

Nessuna risposta da parte di ArcelorMittal. L’azienda franco-indonesiana doveva rispondere entro 48 ore dall’incontro a Palazzo Chigi ma la lettera non è arrivata. Indiscrezioni parlano di un possibile incontro tra il premier e la multinazionale nella giornata di lunedì 11 novembre 2019 a Roma.

Intanto il governo ragiona sulle possibili soluzioni in caso di addio di ArcelorMittal. Al momento l’ipotesi più probabile sembra essere la nazionalizzazione con l’aiuto di Cassa Depositi e Prestiti visto che nei giorni scorsi è arrivato anche il no di Jindal.

fonte foto copertina https://twitter.com/arrigoni_paolo

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ultimo aggiornamento: 29 Maggio 2020 21:59

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