Scontro Figc-Governo. Gravina replica a Spadafora: “Non firmerò lo stop dei campionati”.
ROMA – E’ scontro tra Figc e Governo. Nonostante le parole al ‘miele’ di Spadafora nei confronti di Gravina, il numero uno del calcio italiano non ha accettato le dichiarazioni del ministro che ha aperto alla possibilità di uno stop al campionato.
“Il piano B – replica il presidente della Federcalcio – lo ho ma non deve fare rima con è finita. Finché io sarò il numero uno del calcio non firmerò mai per il blocco dei campionati, perché sarebbe la morte del calcio italiano“.
“Lo stop ce lo imponga il Governo”
Parole dure da parte del presidente Gravina che ha chiesto al Governo di imporre lo stop: “Tutti invocano il blocco, lo faccia il ministro Spadafora. Io le regole le rispetterò sempre. Ogni giorno devo rintuzzare attacchi. La gente non capisce o fa finta di non capire. Ribadisco il concetto: io la firma su un blocco del campionato non la metterò mai“.
E aggiunge: “Sto tutelando tutti gli interessi. Vi immaginate quanti contenziosi dovremmo affrontare in caso di stop? Mi rifiuto di mettere la firma ad un blocco totale, salvo condizioni oggettive“.
Il danno economico
Il presidente Gravina è ritornato anche sui danni economici in caso di stop: “Il tempo lavora a nostro favore. I soldi persi sono divise per categorie. Con lo stop il rosso sarebbe di 700-800 milioni. 300, invece, con le porte chiuse mentre in caso di presenza di pubblico la perdita ammonterebbe intorno ai 150 milioni di euro, ma questa ipotesi non è percorribile“.
“Dobbiamo ragionare – conclude il presidente della Figc – se fare una riforma visto che siamo gli unici in Europa ad avere cento squadre professionistiche e non si possono più sostenere“. Intanto, Gravina sfida il Governo e non firma lo stop al campionato.
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